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Complimenti alla Dott. Cascella del Commissariato di Terracina. Lo stato inadeguato nelle province di Latina e Frosinone degli apparati investigativi e giudiziari nella lotta alle mafie

COMPLIMENTI ALLA DOTTORESSA RITA CASCELLA DIRIGENTE DEL COMMISSARIATO DELLA POLIZIA DI STATO DI TERRACINA PER LA BRILLANTE OPERAZIONE ANTICAMORRA

Quattro soggetti con precedenti associativi individuati e… sfrattati da Terracina.

Erano tutti campani inseritisi nel tessuto economico terracinese e che gestivano da qualche tempo attività di ristorazione.

Merito della Dottoressa Rita Cascella che, venuta a dirigere il Commissariato di Terracina, ha impresso una vera e propria svolta a questo presidio di polizia.

Se i suoi colleghi fossero tutti dello stesso suo stampo, forse potremmo stare in provincia di Latina tutti più tranquilli.

Una donna in gamba, questa dirigente di polizia, che ha mostrato subito le sue grandi capacità investigative e le sue doti umane. Una donna brava e volitiva subito entrata nel mirino di alcuni politici locali infastiditi per quanto ha mostrato di voler fare e fare.

I risultati della sua presenza si cominciano a vedere.

Speriamo che la tengano a lungo in questa città martoriata da una presenza asfissiante di una criminalità organizzata padrona, ormai, di una fetta consistente dell’economia terracinese.

Una presenza di gente pericolosa che stende i suoi tentacoli non solo su Terracina ma anche su Fondi e San Felice Circeo.

Non a caso noi abbiamo sempre parlato di un filo rosso che lega San Felice Circeo-Terracina e Fondi (forse anche Sabaudia!… qualcuno sa a chi facciamo riferimento!). Abbiamo parlato di quanto è capitato a Giovanni Spezzaferro, estremamente emblematico al riguardo.

Ora, però, oltreché alle residenze anagrafiche campane di cui abbiamo parlato nel passato ed al settore del commercio quasi tutto o quasi nelle mani di campani, si deve dare un’occhiata a tutto il settore delle compravendite immobiliari ed anche a quello dell’attività edilizia. Abbiamo parlato delle opere fatte realizzare dal Comune a tutte imprese provenienti dal Casertano e, in particolare, da Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano di Aversa e del Beneventano. Ci deve essere pure un motivo!

Non ci si può appellare alla giustificazione risibile che si tratta di gare pubbliche alle quali può partecipare chiunque. Esistono anche i lavori di “ somma urgenza”. E, poi,… le gare si sa come si svolgono. Senza un controllo preventivo dei partecipanti, con un’azione sinergica fra Comune e forze di polizia, non si va da nessuna parte…

Dopo il depotenziamento della Guardia di Finanza di Terracina, spostata in parte a Fondi (non si capisce cosa stiano facendo la Brigata di Fondi ed il suo Comandante, che, peraltro, non potrebbe nemmeno starci perché è un tenente, sul piano dell’azione contro le mafie!) ) e la parziale inerzia della locale Compagnia dei Carabinieri impegnati per lo più solo sul piano dell’ordine pubblico e non su quello della lotta alla criminalità economica, ad operare effettivamente a Terracina contro le mafie c’è solo, da quando c’è la Dottoressa Cascella, la Polizia di Stato.

In attesa che i comandi generali e provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza assumano decisioni adeguate al riguardo, questa è la situazione… Purtroppo.

Le province di Latina e Frosinone, la zona di frontiera con la Campania, fatte alcune eccezioni come il Col. Salato della Gdf a Frosinone, il Questore D’Angelo a Latina e qualche altro bravo investigatore come il Dr. Pepe e la Dott. Cascella della Polizia di Stato a Latina, non dispongono di un apparato investigativo adeguato per fronteggiare il radicamento continuo mafioso.

E quello che inquieta è il fatto che, al di là delle chiacchiere, nessuno, né a destra né, purtroppo, a sinistra, ha mai posto e pone questo problema, che è, poi, il problema dei problemi, insieme a quello, altrettanto drammatico, delle due Procure della Repubblica con a capo due Procuratori che sul piano del contrasto mafioso non si può dire che eccellono.