La sentenza della Corte d’appello del processo “Status quo” per Valentina e Angelo, Mohammed Jandoubi e Gianluca Campoli
Elena Ganelli
16 settembre 2024 18:50
Si è concluso con quattro condanne e un rinvio per incompetenza territoriale per la posizione del quinto imputato il processo di appello a carico di alcuni esponenti del clan Travali coinvolti nell’indagine denominata “Status quo” che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato.
La sentenza della Corte di appello di Roma è arrivata questo pomeriggio – lunedì 16 settembre – e ha ridotto seppure di poco le pene a carico degli imputati, chiamati a rispondere a vario titolo, di traffico di sostanze stupefacenti, lesioni personali e tentata estorsione, il tutto aggravato dal metodo mafioso nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dia e condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Latina.
Per quanto riguarda Angelo Travali è stato condannato a quattro anni e due mesi di carcere con il riconoscimento dell’aggaravante del metodo mafioso a fronte di una condanna in primo grado a cinque anni e due mesi. Per la sorella Valentina, che in primo grado aveva avuto una condanna a 7 anni e mezzo, ha ottenuto l’applicazione dello sconto di un sesto della pena previsto dalla legge Cartabia avendo rinunciato all’appello ed è stata condannata a sei anni e quattro mesi. Confermata per Mohammed Jandoubi la pena di 3 anni e quattro mesi e quella a 4 anni e quattro mesi per Gianluca Campoli. Il processo a carico di Guerrino Di Silvio, condannato in primo grado a un anno e otto mesi, è invece da rifare per incomptenza territoriale. L’indagine, partita grazie alle dichiarazioni dei pentiti, ha ricostruito la rete di alcuni affari criminali del gruppo incluso l’episodio della gambizzazione del tabaccaio di via dei Mille nell’agosto 2014, agguato contestato a Angelo Travali quale mandante e a Mohamed Jandoubi quale esecutore materiale.
Nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Latina con l’avvocato Alessandra Capozzi e l’associazione ‘Caponnetto” con l’avvocato Licia D’Amico ai quali è stato riconosciuto il risarcimento del danno non patrimoniale per un ammontare di 30mila euro.
Il collegio difensivo è formato dagli avvocati Alessia Vita, Massimo Frisetti, Giancarlo Vitelli e Camillo Irace.
Fonte:https://www.latinatoday.it/cronaca/latina-processo-travali-status-quo-condanne.html