Che ci sia un calo del livello di agibilità democratica e civile a Gaeta, in provincia di Latina, è provato dal sensazionale atto dell’ex Sindaco Antonio Raimondi, oggi consigliere all’opposizione, che, sospendendosi dalle sue funzioni, ha denunciato pubblicamente l’esistenza di un clima di intolleranze e di intimidazioni.
D’altro canto è opportuno anche ricordare quanto la stampa ha evidenziato a più riprese circa alcune aggressioni fisiche che si sarebbero verificate ai danni sia di un consigliere comunale che del Comandante della Polizia municipale.
Attendiamo l’esito delle indagini con la speranza che queste riescano a mettere ben in evidenza il “quadro” generale necessario per “capire” “cause” e “finalità” di tanta animosità.
Non è pensabile, infatti, che si sarebbe arrivati a vere e proprie aggressioni senza l’esistenza di ragioni forti.
Ragioni forti che potrebbero essere determinate da interessi di natura personalistica che le forze dell’ordine DEBBONO assolutamente individuare, ove esistano.
Noi siamo da tempo molto preoccupati per quanto sta avvenendo a Gaeta, una città collocata nel sud del Lazio, quasi al confine con la Campania, area nella quale c’è una fortissima concentrazione della camorra.
Da parte nostra, stiamo facendo il possibile e l’impossibile per raccogliere il massimo di elementi da sottoporre all’attenzione di soggetti centrali competenti e, pertanto, ci rivolgiamo a tutte le persone oneste della provincia di Latina e non solo per chiedere
di aiutarci in quest’opera che è tesa a verificare se dietro quel “quadro” cui abbiamo fatto cenno si nascondano o meno interessi particolari e degni di essere attenzionati.