Cerca

Case di Bardellino, l’accesso in un esposto

Latina Oggi, Mercoledì 30 Ottobre 2024

Si inasprisce il contorno del sopralluogo in via La Pira, il dirigente dell’Urbanistica presenta una denuncia per «fuga di notizie»

di G.D.M.

Si inaspriscono i contorni del sopralluogo annunciato la scorsa settimana presso i beni confiscati ad Ernesto Bardellino in via Giorgio La Pira per verificarne l’abitabilità prima di consegnare le chiavi alla sezione navale della Guardia di Finanza. Una vicenda che sta facendo discutere da giorni e che comunque ha portato al rinvio sine die, per motivi tecnici organizzativi della polizia locale. Questa la motivazione ufficiale circolata nelle ultime ore e che sarebbe alla base del rinvio all’ultimo secondo del sopralluogo già stabilito per lunedì mattina con la scorta dei carabinieri di Formia, vista la delicatezza del controllo presso lo stabile in cui ancora vive (per una quota non confiscata) la famiglia Bardellino. Intanto però il dirigente del settore Urbanistica del Comune di Formia, Pietro D’Angelo, che aveva predisposto il sopralluogo, ha presentato un esposto in commissariato contro ignoti e nel quale di chiede di accertare le responsabilità circa la diffusione del provvedimento che disponeva l’accesso per il 22 ottobre o in alternativa per il 29 ottobre. La comunicazione, secondo quanto riferisce D’A ngelo nella denuncia, era riservata e doveva restare nota solo ai destinatari, ossia sindaco e capo della polizia locale, più i carabinieri cui era stata chiesto il cordone di protezione. In pratica siamo di fronte alla seconda azione contro una ipotizzata fuga di notizie. L’altra riguarda una identica iniziativa del sindaco di Gaeta su una vicenda di debiti fuori bilancio. La principale indiziata nella cosiddetta violazione del segreto interno sembrerebbe essere la consigliera Paola Villa che la scorsa settimana aveva parlato del sopralluogo ma, a sua volta, aveva stigmatizzato il fatto che nel provvedimento relativo al sopralluogo proprio D’Angelo avesse inserito il nome della proponente l’accesso, cioè Paola Villa. Tutto questo inferno solo per misurare l’a ltezza delle case confiscate quasi venti anni fa e che da allora non vengono utilizzate per le motivazioni più diverse. E di queste motivazioni la questione dell’agibilità è solo l’ultima. In realtà l’intero, vastissimo ormai, patrimonio immobiliare confiscato alla criminalità organizzata e passato al Comune di Formia è del tutto inutilizzato, con l’unica felice eccezione della Casa Giusta ad Acquatraversa. La Presidente della commissione per i beni confiscati, Renata Ranucci, ha condannato duramente la fuga della notizia della verifica. La consigliera Villa ha annunciato una nota alla Prefettura. A due passi dalla casa dei veleni, cioè dal Comune, c’è il più grande bene confiscato del Lazio e per cercare di rimetterlo in sesto non basterebbero dieci sopralluoghi blindati dalle forze di polizia. E chissà cosa accadrà il giorno in cui si deciderà di guardarci dentro.