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Appalti delle Ferrovie ai Casalesi, il maresciallo della Dia: “Siamo partiti da Dante Apicella e abbiamo ricostruito i suoi contatti”

Il sottufficiale ha riferito che Damigiana “stava molto attento a non parlare al telefono o in auto”

Anna Grippo – Collaboratrice

04 giugno 2025 16:23

“Siamo partiti da Dante Apicella, storico affiliato del clan dei Casalesi, era l’imprenditore di riferimento di Schiavone e abbiamo ricostruito i suoi contatti bel tempo e attuali avuti con altri imprenditori e affiliati”. Sono le dichiarazioni rese dal sottufficiale della Dia nel processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti delle Ferrovie dello Stato, che si sta celebrando dinanzi la terza sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Giuseppe Meccariello, con a latere Raffaele Ferraro e Anna Sofia Sellitto.

Escusso dal sostituto procuratore della Dda di Napoli Graziella Arlomede, il maresciallo ha chiarito che “avviato il monitoraggio su Apicella siamo risaliti alle sue interazioni come ad esempio Antonio Magliulo, il nipote Pietro Apicella, Luigi Belardo, imprenditore del clan Moccia, Giuseppe Fusco, il genero Luigi Scalzone, la famiglia D’Ambrosca e in particolar modo per i ‘contratti di quartiere’ nel comune di Casal di Principe ha interagito con la famiglia Diana, Francesco Petito, Vincenzo Corvino e la famiglia D’alessio”.

Il maresciallo ha riferito anche dei rapporti con Nicola Schiavone alias o’ Russ e che “Apicella gestiva molte società orbitanti nel clan alcune dichiarate fallite ed altre con gestioni contabili fittizie”. Tali società come emerso dalle dichiarazioni del teste “effettuavano transazioni per milioni di euro, transazioni da parte di società che su carta erano cessate ma continuavano però ad operare”.

Il teste ha riferito poi che “Apicella stava molto attento tant’è che non parlava mai in auto o al telefono e le informazioni che siamo riusciti a ricavare le abbiamo apprese dal nipote Pietro e da Nicola o’ russ Schiavone”. Si torna in aula a settembre per il prosieguo dell’esame del sottufficiale della Dia.

Sono finiti sotto processo Nicola Schiavone(o’munaciello), Vincenzo Schiavone( o’trick), Nicola Puocci, Vincenzo Apicella, Francesco Salzillo, Gennaro Diana, Salvatore Diana, Giancarlo Diana, Vincenzo Diana, Luigi Diana, Mario Diana, Luigi Schiavone, Fioravante Zara, Mario Zara, Giuseppe Fusco, Luigi Belardo, Angelo Massaro, Antonio Petrillo, Luigi Petrillo, Marco Falco, Claudio Puocci e Caterina Coppola. Le accuse sono a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsione, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giovanni Esposito Fariello, Umberto Del Basso De Caro, Mirella Baldascino, Alfonso Furgiuele, Mario Griffo, Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Antonio Ciliberti, Claudio Botti, Mauro Valentino, Ferdinando Letizia, Pasquale Diana, Giuseppe Stellato, Alessandro Ongaro, Antonio Cardillo, Domenico Caiazza, Maddalena Russo, Carmine Speranza, Emilio Martino, Lia Colizzi, Carlo Madonna.

Fonte:https://www.casertanews.it/cronaca/processo-appalti-casalesi-rfi-dichiarazioni-maresciallo-dia.html