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“A Giugliano non mette più una pietra”, la reazione del boss Pirozzi dopo il no dell’imprenditore

Di Redazione Internapoli

Il racket sui lavori edili a Giugliano è al centro dell’ultima inchiesta sul clan Mallardo. Tra le accuse mosse al boss Domenico Pirozzi, Andrea Abbate e Angelo Pirozzi c’è un tentativo di costringere un imprenditore non solo a pagare la somma di per il clan ma anche a far eseguire ad una società compiacente i lavori delle parti in legno e del tetto di una mansarda che la ditta stava realizzando nel comune di Giugliano. La vittima però si oppose sostenendo di aver già loro corrisposto la tangente estorsiva in danaro e che le opere in legno erano in via di completamento.

Anche in questa circostanza a fare da tramite sarebbe stato secondo gli inquirenti Abbate Andrea, il quale avrebbe avuto la funzione di mediatore tra la vittima, sollecitandone gli illeciti pagamenti ed i rappresentanti dell’organizzazione autori dell’estorsione, ovvero Pirozzi Domenico e Pirozzi Angelo.

Nella prima fase dell’inchiesta è emerso il pagamento, di un’estorsione dovuta per l’esecuzione di alcuni lavori edili.  Nella seconda fase invece la pressione estorsiva si accentuava poiché Pirozzi Domenico e Pirozzi Angelo, pretendevano senza riuscirvi a causa delle resistenze dell’imprenditore, di imporre una propria ditta di riferimento, per una serie di lavori da ultimare.

Inizialmente, le intercettazioni riguardavano degli incontri di persona tra la vittima ed Abbate Andrea, nel corso dei quali si comprendeva che l’imprenditore edile doveva consegnare delle somme di denaro ad Abbate.
Successivamente, tra maggio e giugno 2020, si verificava un inasprimento di tali
vessazioni, realizzate personalmente da Pirozzi Angelo detto o’ campagnuolo.
In quel periodo, infatti, alla vittima era stata commissionata anche la realizzazione di una mansarda, opera che si componeva di una parte in muratura e di una parte in legno e tegole. Il clan, oltre ad aver estorto dei pagamenti alla vittima per la sua attività imprenditoriale ed in particolare per la relizzazione della citata mansarda, per quest’ultimo lavoro gli aveva anche imposto di affidare le opere in legno ad una ditta di loro gradimento.

La decisione di ignorare quest’ultima richiesta, avanzata personalmente da Pirozzi
Angelo o’ campagnuolo e disposta da Pirozzi Domenico ‘o pesant, provocava la reazione di quest’ultimo scandita in una conversazione tra presenti intercorsa  tra Abbate Andrea e Pirozzi Domenico, che ordinava all’Abbate di minacciare la vittima per la disubbidienza dimostrata nei confronti del clan, vietando all’imprenditore di lavorare a Giugliano: 
« …digli che non mette neanche più una pietra qua».

Fonte:https://internapoli.it/a-giugliano-non-mette-piu-una-pietra-la-reazione-del-boss-pirozzi-dopo-il-no-dellimprenditore/