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Voto di scambio,venerdì il convegno con Imposimato a Frosinone.

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Voto di scambio,venerdì il convegno con Imposimato a Frosinone

FROSINONE – “Voto di scambio : il condizionamento delle mafie sulle elezioni- Analisi della normativa di contrasto e proposte” . Questo il titolo dell’iniziativa che nasce dalla collaborazione fra l’associazione frusinate “Ci vediamo in provincia” con l’Associazione nazionale antimafia “Antonino Caponnetto” e l’Associazione “Voci delle voci onlus” . Il convegno si terrà venerdì 20 marzo alle 16 presso la Villa comunale di Frosinone. «Il programma è ricco di interventi di ospiti illustri tra i quali Ferdinando Imposimato –  Magistrato emerito Corte di Cassazione, Antonio Esposito-Presidente Sez.Penale Corte di Cassazione, Ilaria Calò-magistrato DDA Roma, Alessandro D’Alessio-magistrato DDA Napoli, i membri della Commissione parlamentare antimafia Luisa Bossa e Michele Giarrusso e per finire l’intervento di Elio Lannutti, già Senatore della Repubblica – spiega Paolo Ruggeri, fondatore dell’associazione “Ci vediamo in provincia” – Il convegno nasce dalla collaborazione tra diverse associazioni attive per la divulgazione e la sensibilizzazione al tema della legalità e della lotta al crimine organizzato, a testimoniare tale impegno interverranno la referente del Progetto  Ilaria Fontana, il Segretario Nazionale dell’Associazione “Antonino Caponnetto” Elvio Di Cesare ed il referente territoriale, Sindaco di Pastena, Arturo Gnesi, infine il Vice Segretario dell’Ass. “Antonino Caponnetto” Andrea Cinquegrani».A proposito delle delicate e attuali tematiche oggetto del convegno il sindaco di Pastena Arturo Gnesi ha sottolineato: «Se gli  gli amministratori pubblici  non si servissero della corruzione per governare le città e i cittadini non giustificassero i corrotti allora potremmo anche fare a meno di un convegno sul voto di scambio. Invece bisogna  cercare sempre chi si oppone  ad uno stato del genere e rompe il muro del silenzio  senza la paura di offendere i disonesti. I sodalizi tra pezzi delle istituzioni , con amministratori lascivi, tecnici inetti, impiegati venduti e  imprese spregiudicate, hanno indebolito lo Stato rendendolo preda dei comitati d’affari e delle associazioni criminali. Un amministratore pubblico ha il dovere di sostenere le associazioni e i “giusti ed onesti servitori dello Stato” che sono ancora le tracce visibili di uno Stato che è nato per fare il bene dei cittadini, che testimoniano con il lavoro quotidiano la legalità e la giustizia e che si oppongono con le idee e con i fatti,  ai tanti imbroglioni e sepolcri imbiancati  che si vedono tuttora aggirarsi nei palazzi e frequentare i salotti che contano».

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