Cerca

Vogliamo chiarezza sull’operazione ex AVIR a Gaeta. Chi sono gli attori? Di chi sono i soldi investiti?

Latina 12 agosto 2008

 

 

 

Al Presidente della Repubblica

ROMA

 

 

Al Ministro dell’Interno

ROMA

 

 

Alla Direzione Nazionale Antimafia

ROMA

 

 

Alla Procura della Repubblica

LATINA

 

 

Al Presidente Giunta Regione Lazio

ROMA

 

OGGETTO: ex AVIR Gaeta

 

 

 

 

 

 Sarebbero in dirittura di arrivo in queste settimane, da parte dell’Amministrazione comunale di Gaeta, l’esame e l’approvazione di un progetto, presentato dalla Soc. GAIM, srl con sede in via Toledo n.406 Napoli, relativo al riuso del sito già di proprietà dell’ex vetreria AVIR. 

 

La società GAIM ha, com’è noto, acquistato nel 2001 il sito in questione dall’ex AVIR. 

 

 Sull’intera vicenda questa Associazione ha avuto modo da tempo di esprimere notevoli perplessità e preoccupazioni; perplessità e preoccupazioni –peraltro manifestate anche da alcuni partiti politici, comitati di ex lavoratori dipendenti dall’industria dismessa e da comuni cittadini –derivanti, soprattutto, dalle modalità di vendita dell’area interessata, da tutti i passaggi effettuati –si dice –senza che il venditore esibisse il titolo di proprietà, dalla tipologia del progetto e, non ultima, dalla mancata risposta alle ripetute richieste di chiarimenti circa la “provenienza” dei capitali investiti per la realizzazione delle opere previste in detto progetto. 

 

Riteniamo utile, al fine di far chiarezza sulle vicende che hanno caratterizzato la vendita di tale suolo, ricopiare, di seguito, alcuni servizi giornalistici che riguardano il tema in questione: 

 

 

 

 

 

 

 

1) 

 

DA “LATINA OGGI “ del 31.7.1997

 

 

 

“A Gaeta un “caso” sollevato da un politico che parla di “strani movimenti”

 

 

 

LA RETE: INDAGATE SULL’AVIR

 

 Il coordinatore provinciale Elvio Di Cesare: sequestrare gli atti sulla riconversione della vetreria. 

 

 

 

 

 

Gaeta. Se corrispondessero a verità, farebbero clamore le notizie che il coordinatore provinciale della Rete, Elvio Di Cesare, ha sintetizzato in un lungo esposto per denunciare le “stranezze” che si celerebbero dietro il progetto di recupero dell’ex vetreria AVIR. 

 

Di Cesare ha trasmesso ieri un dossier ai Ministri di Grazia e Giustizia Flick, dell’Interno Napolitano, al Procuratore Generale Antimafia Vigna, alla DIA, alla Procura della Repubblica di Latina ed all’On. Scozzari, rappresentante della Rete nella Commissione parlamentare Antimafia, puntando il dito contro l’amministrazione del pdiessino Silvio D’Amante. 

 

Si chiede innanzitutto l’acquisizione dei verbali delle ultime sedute di Consiglio Comunale in ordine al tipo di utilizzazione dell’area dell’ex Vetreria AVIR. 

 

Di Cesare ricorda quanto affermato nel ’92 da un consigliere comunale, ora assessore, che paventò il pericolo di infiltrazioni mafiose dietro il progetto, nonché le dichiarazioni rese nel novembre del ’96 da quattro forze politiche locali che con riferimento ad indagini del GICO di Firenze e dei magistrati di La Spezia, ”citavano nomi e fatti inquietanti”. 

 

L’esponente della Rete chiede maggiori lumi sul comportamento del Comune in ordine all’accertamento del diritto di proprietà dell’ex vetreria e avanza un altro dubbio: “L’AVIR SERAPO avrebbe fra i suoi soci persone di origine campana, calabrese, siciliana, libica e somala, alcune delle quali sottoposte ad indagini dalla Procura di La Spezia”. 

 

Dagli atti allegati all’esposto, “ emergerebbe, aggiunge, un intreccio fra AVIR e FF. SS “. 

 

Il coordinatore della Rete ricorda come in una recente interrogazione un parlamentare del Polo ha chiesto chiarimenti sulla compravendita dei fabbricati della Società TIBERIADE in via dei Frentani a Roma. Vi sono citati nomi come Lorenzo Necci, Alfio Marchini, Giancarlo Cimoli e dell’ingegnere Pietro Salvagni. Di Cesare chiede inoltre se “quest’ultimo non è lo stesso che ha ricevuto un incarico professionale dall’amministrazione comunale di Gaeta per la redazione dello strumento urbanistico”. 

 

Nell’esposto Di Cesare si sofferma sull’inchiesta sulle facili concessioni demaniali: “L’opinione pubblica è scossa per lo strano fallimento dell’Italcraft, assorbita dai Cantieri Navali del Golfo dopo il passaggio a questi di un dirigente della società fallita e ha suscitato scalpore che le commesse militari all’Italcraft siano cessate improvvisamente passando ai Cantieri Navali del Golfo “f. t. S. F. 

 

A corredo di tale articolo, allo scrivente sembra di ricordare che fra i soci di una delle società affiliate all’AVIR risultava un cittadino somalo (o libico) che aveva rapporti con la Soc. Shifco, proprietaria delle imbarcazioni implicate nel traffico di armi con la Somalia (fra quelle imbarcazioni c’era la “21 Ottobre”, sequestrata dalla magistratura e rimasta per mesi nelle acque del Golfo di Gaeta

 

 

 

2) 

 

Nota redatta dalla “Sinistra l’Arcobaleno” di Gaeta nel luglio 2008 e pubblicata da alcuni quotidiani: 

 

 

 

 

 

“L’area, circa 26 mila metri quadri, si trova al centro di Gaeta. 

 

Fino al 1983 vi era una vetreria (produzione di bottiglie), sorta nel 1911 su terreni demaniali dati in proprietà ad una cooperativa di operai, trasformatasi nel periodo fascista in una società per azioni (ultimo nome AVIR). 

 

Data la sua posizione, l’ex fabbrica si presta ad un riuso attraverso funzioni pubbliche (servizi, verde, parcheggi) per la riqualificazione del quartiere di Serapo, dell’omonima spiaggia e del centro urbano della città. 

 

Attualmente il piano regolatore considera l’area industriale. 

 

Nel 1997 il consiglio comunale (amministrazione centrosinistra) ha approvato una delibera di indirizzi per la variante al piano regolatore che indicava per l’area un volume massimo di 52 mila metri cubi, comprese le cubature dell’ex case operaie da recuperare, per realizzare un albergo e2000 l> 

 

 

 

3) La GAIM srl, – costituita il 22.01.2001 con atto repertorio n.99989/28136 del notaio Sica Salvatore a Marano di Napoli e che, poi, avrebbe venduto parte di quanto acquistato dall’AVIR alla Soc. Holiday srl Bergamo di Casalnuovo (NA) -, ha stipulato il compromesso di acquisto il 24.01.2001. 

 

Al riguardo riportiamo quanto ha scritto al riguardo “LATINA OGGI” in un articolo a firma di Erminia Anelli: 

 

“ EX AVIR, SVOLTA A SORPRESA: 

 

LA GAIM SRL ACQUISTA L’AREA

 

 

 

Esce di scena la vecchia proprietà, 

i terreni vanno alla società campana

 

 

 

Gaeta. L’ex AVIR cambia proprietà. E’ di questi giorni la clamorosa notizia che riguarda la vastissima area industriale dimessa, che si trova in pieno centro cittadino e fino al 1980 ospitava l’antica vetreria. E’ stata la società GAIM srl, che nel febbraio 2001 ha sottoscritto un preliminare di acquisto dell’area (scalzando a sorpresa le due società venete Nettuno e Cervet), a produrre al Comune di Gaeta un certificato che attesta l’avvenuto acquisto dell’area. Acquisto che risale ad appena qualche settimana fa. Dopo decenni in cui l’unico interlocutore del Comune per l’area è stata l’AVIR (prima ancora Vetrerie Ricciardi) -società da poco confluita in una multinazionale estera-sia prima che dopo la dismissione dell’area stessa, interviene quindi un nuovo soggetto nella vicenda. Rispetto a tutte le trattative portate avanti dall’amministrazione comunale negli ultimi anni dal lontano 84, quando furono presentati i primi progetti di riconversione, passando per l’AVIR SERAPO ed il gruppo Zacchello, fino alle “venete” Nettuno e Cervet ed infine alla GAIM, in nessun caso si è parlato di acquisto definitivo dell’area. Di diritto di opzione, di preliminare di acquisto, sì, ossia di formule che attraverso il versamento di una cauzione mettevano al sicuro società e privati interessati all’eventuale acquisto dal rischio di vedersi sottrarre l’area. Da questo momento, invece, cambia tutto. Non sarà più una grossa società, ora parte di una multinazionale, a dialogare con l’amministrazione comunale, ma un soggetto relativamente nuovo, del quale si conosce ancora poco. Nata nel gennaio dello scorso anno con tre soci fondatori, un capitale sociale di appena trenta milioni e sede sociale a Napoli, la GAIM srl prevede nel proprio statuto societario tutti gli obiettivi che il consiglio comunale di Gaeta deliberò nel 1997 per la riqualificazione dell’ex vetreria, dall’albergo al centro congressi, dalla ludoteca al centro estetico. Il fatto che la proprietà sia passata a lla società campana, oltre a comportare la possibilità che l’area sia a sua volta acquistata da altri soggetti, rende impossibile appurare l’originaria proprietà della stessa, come richiesto dal capogruppo di RC Lucio Pavone, nel ’99, attraverso il reperimento dell’originario titolo di proprietà. 

 

In merito ai termini della compravendita si sa poco o nulla, soprattutto sul costo complessivo dell’operazione. Basti però pensare che il valore approssimativo della vasta area si aggira sui 6 miliardi“

f. to Erminia Anelli