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Vice Prefetto Maria Rosaria Ingenito :”Roma andava sciolta”.Anche noi dell’Associazione Caponnetto la pensiamo nello stesso modo

 

Termometro Politico 

Mafia Capitale, viceprefetto: “Comune di Roma andava sciolto”. In piazza contestato sindaco Marino

Pubblicato il  da Ilaria Porrone 

Non c’è pace per il comune di Roma. A pochi giorni dalla relazione di Franco Grabrielli su ‘Mafia Capitale’, arrivano le critiche del viceprefetto Maria Rosaria Ingenito Gargano, segretaria del sindacato dei funzionari prefettizi (Unadir). Riguardo il mancato scioglimento del comune di Roma (è stato infatti commissariato solo il Municipio di Ostia), la Gabrielli è secca: “Hanno fatto un gran pasticcio”. Per il viceprefetto, la decisione presa dal consiglio dei ministri è “anomala”, anzi “inedita”. Tecnicamente i presupposti di legge per lo scioglimento del Comune di Roma erano “evidenti già dall’esplosione del caso giudiziario, a dicembre 2014.” – ha aggiunto che “in altre ipotesi di scioglimento la procedura è stata avviata anche sulla base di semplici informative. A Roma la situazione era molto più avanzata”.

Maria Rosaria Ingenito Gargano

Una situazione confermata dallo stesso ex prefetto Giuseppe Pecoraro, in un’intervista al Tempo. Sul mancato scioglimento del Campidoglio, le critiche sono indirizzate principalmente alla politica, complice di aver voluto evitare un crisi per l’amministrazione. Ingenito accusa proprio la classe politica, che dovrebbe “la politica deve essere in grado di riconoscere i propri fallimenti, le proprie responsabilità e i propri limiti. Gli enti pubblici inquinati dalla mafia non si sciolgono sulla base di calcoli di convenienza” – e aggiunge: “Io rivendico che la funzione del prefetto debba essere puramente tecnica. Il prefetto applica le norme, non dà valutazioni politiche. Deve essere terzo. A Roma non mi pare sia andata così. Sin dall’inizio Matteo Renzi dichiarava alla stampa che la città non sarebbe stata commissariata. Quelle, appunto, sono valutazioni politiche. Le norme sono altre”.

La gestione condivisa? “Un pasticcio”

Una serie di errori politici che hanno portato al “pasticcio” della gestione condivisa Gabrielli-Marino. Una diarchia che da una parte viene smentita dal prefetto che dice di riconoscere e rispettare il ruolo del sindaco, ma dall’altra apre alla possibilità dello scioglimento del comune in caso di mancato ascolto delle sue valutazioni. Su questo punto la Ingenito è chiara “bisognerebbe sapere se la decisione di non sciogliere Roma sia stata presa in autonomia da Alfano o sia stata ‘suggerita” dal rapporto del prefetto, come ho letto sui giornali. Se davvero Gabrielli ha contribuito a questa soluzione, non si capisce ora su quali basi parli di nuovo dello scioglimento di Roma” – e ha aggiunto: “non ho accesso alla relazione di Alfano, quindi non posso giudicare. Certo, è davvero un gran pasticcio. Si è perso tempo e ora si invoca l’urgenza, anche sul Giubileo”

E’ proprio l’urgenza ad essere la condizione più pericolosa in questo tipo di situazioni., come è stato dimostrato proprio recentemente: “il fatto che ora si ricorra a procedure d’urgenza per l’affidamento dei lavori del Giubileo è pericoloso. È proprio nell’urgenza, in genere, che trovano terreno fertile le organizzazioni criminali”. Sulle infiltrazioni criminali nell’ammirazione capitolina infine: “di certo la mafia non si elimina con uno schiocco di dita. Serve tempo”.

Roma, Marino contestato al sit-in del Pd

Alla manifestazione promossa dal Pd nello stesso luogo del funerale di Casamonica l’arrivo di Marino è stato accompagnato da alcune contestazioni. “Vergogna” “bugiardo” sono state alcune delle parole dirette ad Ignazio Marino.