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Ventotene. Acqua pubblica o privata? A che è valso fare un referendum???

Ventotene: dove il referendum non c’è mai stato
Ennesimo scandalo della giunta del sindaco Assenso

Ventotene: A Ventotene lo scorso martedì il Consiglio comunale ha ratificato
a
maggioranza assoluta un protocollo d’intesa tra Comune, Provincia di Latina,
Regione Lazio e la società Acqualatina SPA per la privatizzazione
dell’acqua.
Appena in tempo, visto che tra pochi giorni verranno ratificati
ufficialmente
i risultati dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua e dei
servizi
pubblici, e che tali accordi non si potranno più fare.
Eppure il piccolo Comune pontino l’acqua non l’ha mai pagata, visto che la
Regione gliela forniva gratis via nave, anzi le bollette dei residenti erano
la
principale fonte di entrata per le casse comunali.
Fatto sta che durante la seduta di martedì il sindaco, lo stesso Geppino
Assenso già indagato dalla Corte dei Conti e recentemente rinviato a
giudizio
per la tragedia di Cala Rossano, ha lasciato fare tutto al segretario
comunale
Carmine Caputo, che svolge il suo incarico tra Ventotene e Sperlonga, città
del
presidente della Provincia di Latina Armando Cusani.
Caputo ha arringato l’intero Consiglio, riuscendo a convincere persino
quella
parte della maggioranza che era fortemente perplessa a legarsi ad una delle
società di servizi più chiacchierate del Lazio come Acqualatina. Alla fine,
con
un solo voto contrario della minoranza, tutti i consiglieri hanno ratificato
l’accordo che prevede, tra l’altro, anche la gestione degli impianti fognari
che, pur nuovissimi, non hanno mai funzionato sull’isola, costruiti sotto la
direzione del fratello ultraottantenne del sindaco e costati oltre due
milioni
di euro di fondi pubblici.
E così i cittadini di Ventotene adesso si ritroveranno a pagare le bollette
ad
un privato, alla faccia del risultato referendario, in barba ad ogni
criterio
di buonsenso e con costi altissimi.