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Una pesante denuncia del giudice Imposimato. “Amministratori della Tuscia collegati ai Casalesi”. E che stiamo dicendo noi da anni?

La camorra che investe nella Tuscia. I Casalesi collegati con amministratori. Un sottobosco di insospettabili imprese di copertura che agiscono per conto dei clan.

E’ uno scenario pesantissimo quello descritto dal magistrato Ferdinando Imposimato al convegno del 3 aprile, a Corchiano.

Per il giudice del caso Aldo Moro, intervistato dal giornalista di Repubblica Curzio Maltese, l’ombra della criminalità organizzata si sta allungando sulla Tuscia. Parole che fanno tremare i polsi e che non possono lasciare indifferente la magistratura viterbese.

Qualcosa si starebbe, infatti, già muovendo nella Procura di via Falcone e Borsellino, per andare a fondo della questione, non foss’altro perché a porla, stavolta, è uno dei massimi esperti di criminalità organizzata. Imposimato è stato, tra l’altro, il giudice istruttore dei processi a Michele Sindona e alla Banda della Magliana.

La magistratura viterbese avrebbe subito avviato una serie di accertamenti preliminari, finalizzati a individuare l’epicentro degli interessi dei clan sul territorio provinciale. Se le infiltrazioni di cui parla Imposimato fossero concentrate sul litorale, la competenza sarebbe però della Procura di Civitavecchia e non di Viterbo.

Lo scopo dovrebbe essere quello di verificare la presenza, nella Tuscia, di personaggi in odore di camorra, tanto nel mondo della politica quanto dell’imprenditoria, che potrebbero essere collegati allo spietato clan dei Casalesi. Lo stesso di cui Roberto Saviano parla in Gomorra.

I magistrati di Viterbo potrebbero puntare a capire se, come e quanto la criminalità, specie quella campana, sia penetrata nel territorio della provincia. Quali porzioni del Viterbese interessi. Quali agganci politici abbia trovato in loco. Se una parte del suo incalcolabile patrimonio sia stata investita nella Tuscia, tra servizi, smaltimento dei rifiuti, appalti e mercato immobiliare. Tutte attività dalle quali mafia, camorra e ‘ndrangheta traggono buona parte del loro astronomico fatturato.

Una mappatura degli interessi criminali che la Procura potrebbe voler ricostruire. Forse partendo proprio dal giudice Imposimato, che, non è escluso, potrebbe essere ascoltato dai magistrati di Viterbo.

(Tratto da Tuscia Web)