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Una nuova legge sullo scioglimento dei Comuni»,

LA PRIMA NORMA FA INTRODURRE IN UNA NUIOVA LEGGE SULLO SCIOGLIMENTO  DEI COMUNI E DEGLI ENTI PER MAFIA DEVE ESSERE QUELLA DELL’OBBLIGO DI MANDARE SUBITO A CASA NON SOLO I POLITICI MA,SOPRATTUTTO,I DIRIGENTI ED I FUNZIONARI RESISI RESPONSABILI  DI COLLUSIONE O CONTIGUITA’ CON ORGANIZZAZIONI E SOGGETTI INDIVIDUALI MAFIOSI E CORROTTI. ASS.CAPONNETTO

«Una nuova legge sullo scioglimento dei Comuni»

La riflessione di D’Ascola (Ap) a Catanzaro: «Non possiamo abbandonare i cittadini. Pensiamo a forme di controllo da parte del ministero dell’Interno»

Sabato, 02 Dicembre 2017

CATANZARO «Occorre un testo legislativo sullo scioglimento delle amministrazioni locali che recuperi il rapporto con la cittadinanza. I cittadini non possono essere abbandonati dopo che abbiamo sciolto i comuni». Lo ha detto il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Nico D’Ascola, di Ap, parlando con i giornalisti a margine del secondo giorno di lavori del convegno “Giustizia, tra efficienza e garanzie”, organizzato a Catanzaro dalla componente di Unicost dell’Associazione nazionale magistrati. Parole che assumono un senso più profondo, pronunciate nel capoluogo di una regione che ha visto sciolti per mafia cinque Comuni solo qualche giorno fa. Secondo D’Ascola, l’attuale norma approvata nel 1991 «non colpisce le eventuali responsabilità dei dirigenti, non assicura il contraddittorio e non prevede provvedimenti intermedi. Ci possono essere delle situazioni – ha spiegato – in cui l’infiltrazione è dubbia o è limitata, in questi casi si potrebbe pensare a disposizioni che prevedano forme di controllo dell’attività politica. Senza arrivare allo scioglimento si potrebbe inserire nell’amministrazione dei soggetti del ministero dell’Interno che monitorino ciò che avviene nell’ente, a quel punto avrebbero anche maggiore capacità di accertare l’effettiva infiltrazione ma anche decidere se necessario un provvedimento più ampio, ossia lo scioglimento». «Si potrebbe prevedere – ha concluso il senatore – la formazione di una squadra di prefetti, viceprefetti, commissari che siano davvero capaci di amministrare e di garantire presenza costante sul territorio».

«RIFORMARE IL PROCESSO CIVILE» «Nella prossima legislatura dovremmo avere un occhio ancora più attento alla riforma del processo civile». Lo ha detto la presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, parlando con i giornalisti a margine dello stesso seminario di studi. «Mentre sul piano del processo penale, della lotta alla criminalità organizzata, alla criminalità economica, della lotta alla corruzione, dei reati ambientali, del caporalato, abbiamo dato risposte di legalità molto forti, sul fronte della giustizia civile – ha aggiunto – la riforma che abbiamo varato alla Camera al Senato non è ancora arrivata a termine. Io credo che nella prossima legislatura dovremmo avere un occhio ancora più attento alla riforma del processo civile, garantendo tempi più ragionevoli e celeri, perché la produttività e la competitività del Paese si vedono dalla risposta della giustizia in tempi rapidi. È questo – ha concluso Ferranti – un aspetto che, insieme alla riforma del diritto di famiglia, deve ancora vedere un collegamento più forte tra giustizia e società».

 

 

fonte:http://www.corrieredellacalabria.it/