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Una nostra richiesta al Procuratore Capo della Repubblica di Latina

Sta cominciando a maturare in noi la convinzione che quello che manca in provincia di Latina sia una regia che fissi le regole e le modalità di esecuzione.

Non si può continuare a fare affidamento sulla sensibilità e sulle qualità del singolo Questore o Comandante, talché, se questi sono bravi, le cose si fanno e altrimenti no.

Quando questi non ci saranno più e ne verranno altri meno sensibili e meno bravi, si blocca tutto.

Chi ha la guida della Polizia Giudiziaria deve fissare le regole, stabilire le priorità e la tempistica e pretendere l’applicazione delle direttive impartite.

Abbiamo letto con attenzione quanto detto l’altro giorno dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Latina in occasione della festa di quel corpo e l’abbiamo messo a confronto con quello detto dal suo collega di Frosinone.

Ci dispiace dirlo perché i confronti sono sempre antipatici, ma c’è un oceano di mezzo.

In provincia di Latina l’azione di contrasto alle mafie è vista come un’attività marginale, quando, al contrario, dovrebbe essere, considerate la gravità delle situazioni e le dimensioni del fenomeno, al centro dell’impegno delle forze dell’ordine locali.

Peraltro, oltre al problema di ordine pubblico, ce ne sono altri che riguardano anche l’eliminazione di ogni prospettiva di sviluppo del territorio, con gravissime ricadute anche sul versante sociale.

Dove c’è mafia non c’è sviluppo e nessun imprenditore serio verrà mai ad investire su un territorio controllato dalle mafie.

Allora qua non si può più scherzare e continuare a prendere le cose sottogamba.

Fino ad oggi ad operare sul territorio di Latina è dintorni è stata solamente la Squadra Mobile della Questura diretta da Nicolò D’Angelo.

Bravo è stato anche il capo della Squadra Mobile Cristiano Tatarelli.

Il primo sta per andare via da Latina, il secondo, prima o poi, lo seguirà.

Cosa succederà?

Le operazioni e le indagini sulla provincia di Latina quasi sempre sono state fatte o dai corpi investigativi centrali e delle varie DDA di tutta Italia o da quelli di altre province e regioni del Paese.

Si può continuare ad andare avanti così???

Noi chiediamo al Procuratore Capo di Latina di cominciare a prendere personalmente la situazione nelle sue mani e di dettare regole e tempi ai responsabili delle forze dell’ordine, verificandone, peraltro, passo passo l’esecuzione.

La lotta alle mafie ed al riciclaggio dei loro capitali va messa al PRIMO PUNTO dei programmi di attività delle forze di polizia.