Cerca

Una giornata particolare, ma con anche tanto dolore. Comunque abbiamo dato il nostro contributo

UNA GIORNATA DEDICATA AI TESTIMONI DI GIUSTIZIA.
TANTA GIOIA MA ANCHE TANTO DOLORE
Ieri per me, ma anche per gli altri amici della Caponnetto che mi accompagnavano (pochi in verità perché ne aspettavo altri ai quali volevo far sentire le forti emozioni che ho sentito io), ho vissuto una giornata di dolore e di sofferenza infinita.
Certe cose bisogna viverle o sentirle dalla viva voce dei protagonisti per maturare e crescere.
Purtroppo non è così, spesso.
Si parlava delle ambasce dei Testimoni di Giustizia e del trattamento riservato ad essi ed alle loro famiglie da questo Stato ingrato al raduno promosso da Libera.
E vi assicuro che, pur persone ormai non più giovani come me ed abituate a vedere e sentire di tutto, ne escono con il cuore a pezzi.
Piene di rabbia e sempre più determinate a combattere con i denti le ingiustizie che subisci non tanto dalla camorra e dalle mafie perché le hai già nel tuo conto, ma quelle che ti vengono da uno Stato che i nostri padri hanno voluto con il loro sangue e che vedi, invece, diverso da quello che essi desideravano.
Un tradimento che senti provenire dalle classi dirigenti ma anche – ed è quello che ti brucia di più –
dalla gente che ha paura, è vile, falsa e dice di stare dalla tua parte ma che in effetti ti lascia solo.
Quasi sempre.
Noi abbiamo dato, come facciamo sempre, il nostro contributo di idee e di proposte e siamo certi che gli amici di Libera ne faranno tesoro inserendole nel documento finale che essi presenteranno alla Commissione Parlamentare Antimafia perché vengano tradotte in leggi a favore dei Testimoni di Giustizia.
Ma il sentire i tanti drammi e le tante sofferenze di tantissime persone che hanno dato tutto a questo Stato, riducendosi in miseria, non ti provoca di certo gioia.
Soddisfatti, quindi, per aver messo una pietra nel muro del fabbricato in costruzione, ma anche tanto, tanto addolorati. ORA, DOPO LA GIORNATA DI CONFRONTO A ” CONTROMAFIE” DI LIBERA, I PROBLEMI DEI TESTIMONI DI GIUSTIZIA SONO STATI POSTI TUTTI SUL TAPPETO E NESSUNO PIU’ DEL PARLAMENTO E DEL GOVERNO PUO’ DIRE DI NON CONOSCERLI
Il primo problema è quello che riguarda il pessimo funzionamento del cosiddetto “Servizio Centrale Protezione”.
Troppa incompetenza, troppa impreparazione, un’assoluta e non più tollerabile insensibilità ai problemi, anche di natura immateriale, di chi, vivendo in una situazione di agiatezza e di vita normale, si viene a trovare, dopo aver denunciato un crimine cui è stato testimone o di cui è rimasto vittima innocente, all’improvviso in uno stato di precarietà e di miseria.
Quel Servizio va azzerato e completamente ristrutturato con gente competente.
La Caponnetto ha posto, durante il dibattito, con forza tale argomento e ci fa immensamente piacere che gli amici di Libera abbiano convenuto sulla necessità di inserire tale argomento fra i primissimi punti del documento che sarà presentato alla Commissione Parlamentare Antimafia ed agli organismi competenti del Governo per la soluzione dei problemi dei Testimoni di Giustizia e per l’eliminazione di una situazione oltremodo vergognosa.
Persone incompetenti non possono stare un minuto in più in posti così delicati dove si
decidono la vita e la morte di persone oneste e coraggiose quali sono state e sono i Testimoni di Giustizia, una categoria ormai in estinzione, purtroppo, proprio a causa di quelle persone che, con il loro comportamento, hanno probabilmente scoraggiato altri a denunciare crimini cui hanno assistito ed assistono e soprusi subiti e che subiscono.
Non si giustifica, infatti, diversamente il fatto che i Testimoni di Giustizia si siano fermati a quota 80 e da anni non ce ne siano altri che ne abbiano seguito e che ne seguano l’esempio.
Un danno incalcolabile che questo Stato bifronte produce all’azione di contrasto che esso dice di voler condurre alle mafie utilizzando, poi, personale incompetente che, con il suo operare, produce un effetto contrario.
Altro tema importante e delicato è quello che riguarda il tenore di vita che lo Stato DEVE assicurare ai Testimoni di Giustizia ed alle loro famiglie che DEVE essere quanto meno UGUALE a quello che essi avevano al momento in cui hanno denunciato il crimine cui hanno assistito o che hanno subito.
Soldi ce ne sono ed anche tanti nella casse dello Stato in quanto ci sono miliardi confiscati alle mafie che non si sa come vengono utilizzati.
Quei soldi DEBBONO essere usati per assicurare un tenore di vita dignitoso a tutti coloro che collaborano con la Giustizia e l’aiutano a combattere le mafie.
Punto.
L’Associazione Caponnetto è un’organizzazione seria e positiva che ha come unico obiettivo la lotta alle mafie e che, pertanto, senza lasciarsi andare ad atteggiamenti rancorosi e di natura disfattista, pragmaticamente ed in maniera costruttiva è sempre disposta ad allearsi con chiunque voglia seriamente affrontare e risolvere i problemi che impediscono un’effettiva lotta alla criminalità mafiosa.
Abbiamo, perciò, partecipato alla manifestazione indetta da Libera in maniera convinta e la ringraziamo per averci consentito di esprimere il nostro pensiero, condividendolo.
Insieme – ce lo auguriamo- continueremo a combattere questa battaglia fino alla sua soluzione.
Ai testimoni di Giustizia, poi, raccomandiamo affettuosamente l’UNITA’.
State tutti nella stessa barca, vivete quasi tutti gli stessi drammi e non cedete ai richiami interessati di chi eventualmente vuole dividervi specialmente ora che il fronte di coloro che si stanno battendo per risolvere i problemi vostri si va allargando.
Questo è il momento in cui dovete essere UNITI.
Tutti.