CRONACA

Dall’antimafia il nuovo capo della mobile 

Silvio Esposito, 36 anni, è figlio dell’ex segretario generale del Comune. Rispunta il problema organici

Viene dall’antimafia il nuovo dirigente della squadra mobile di Pordenone, il vicequestore aggiunto Silvio Esposito, 36 anni. Una laurea con lode in giurisprudenza e un master di secondo livello in Scienze della sicurezza, guiderà il manipolo di investigatori scelti (fra i 15 e i 20 uomini) incaricati delle inchieste più delicate. Subentra a Massimo Olivotto, ora al timone dell’ufficio immigrazione della Questura di Pordenone.

«Avere nel nostro staff – ha sottolineato il vicario del questore, Ciro Pellone – un funzionario che possa dare un ulteriore slancio alle attività investigative è motivo d’orgoglio, ma anche di attesa. È un passaggio importante, per il personale e il sistema. Il nuovo direttore d’orchestra darà il “la” opportuno. Prende in mano un ufficio di grandi potenzialità e la sua professionalità potrà tornare utile alla polizia e alla collettività. Quando avremo fatto mente locale arriverà anche il momento per una rivalutazione delle risorse in campo». Pellone ha auspicato che nei prossimi mesi arrivino i rinforzi richiesti e promessi alla questura di Pordenone, in modo da poter rimpolpare l’organico, sfilacciato dai pensionamenti e dal mancato turn over.

Nei suoi dodici anni trascorsi in polizia – dal 2004 a oggi – Esposito ha maturato esperienze importanti, caratterizzate da una «marcata attività operativa ed investigativa». 

Al termine del corso di formazione è stato assegnato alla Mobile della questura di Lecco, dove ha coordinato indagini di rilievo nazionale in materia di contrasto al traffico di droga, sfruttamento della prostituzione e di manodopera clandestina, immigrazione clandestina, pedopornografia e, più in generale, reati contro il patrimonio e la persona.

Nel 2012 per un breve periodo è stato assegnato alla Mobile di Bergamo, poi è andato a formare i quadri direttivi della neoistituita sezione operativa della Dia di Bologna. Qui, nella veste di responsabile dell’attività di polizia giudiziaria, si è occupato di complesse indagini sulla criminalità organizzata, in particolare di matrice calabrese e campana, infiltrata nel tessuto socio-economico emiliano. 

Per gli Esposito è un gradito ritorno in città. Il padre del giovane vicequestore, Elia Esposito, è stato, infatti, segretario generale del Comune di Pordenone 15 anni fa. «Mi ha parlato benissimo – ha raccontato Silvio Esposito – di questa città e in questi giorni ne ho avuta conferma delle sue parole. Sono molto contento di essere stato assegnato qui».