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Un commento al Rapporto dell’Osservatorio Regionale sulla situazione criminale nel Lazio.

UN NOSTRO BREVE COMMENTO AL RAPPORTO DELL´OSSERVATORIO REGIONALE DELLA LEGALITA´

  

Nel Rapporto dell´Osservatorio Regionale sulla legalità della Regione Lazio – rapporto che purtroppo si limita a fotografare lo statu quo evidenziato dalle indagini in corso – non emerge alcuna analisi che miri a comprendere le ragioni dell´espansione nel Lazio del fenomeno mafioso.

Nessuno di noi vuole creare allarmismi, ma certo è che nelle istituzioni e nel mondo della politica sono pochissimi coloro che hanno posto il problema del contrasto delle mafie ai primi posti dell´agenda della cose da fare.

Sono evidenti una disattenzione al problema ed uno scollamento, oltreché una diversità di lettura nelle istituzioni da far rabbrividire.

Citiamo due casi eclatanti che riguardano, il primo, la Capitale ed il secondo Latina:

-a Roma, mentre DNA, DDA, DIA, Corte d´Appello ecc. denunciano con forza una presenza

 massiccia e le attività delle mafie nazionali ed internazionali, l´ex Prefetto Achille Serra, attua-

 le Deputato del Partito Democratico, dichiara che ” nella Capitale non ci sono mafie “;

-a Latina, mentre il giudice Francesco Curcio, della DDA di Roma, il Dr. Antonello Ardituro, della

 DDA di Napoli, il Dr. De Ficchi, della DNA, la DIA, Il Ministero degli Interni, le commissioni Parlamentari antimafia ecc. denunciano il continuo proliferare della mafie negli affari, il locale Procuratore della Repubblica dichiara di non condividere tale tesi.

 

Perché Il Rapporto dell´Osservatorio regionale non ha preso in considerazione tali aspetti?

Perché esso non ha analizzato i motivi per i quali la Guardia di Finanza, soprattutto nelle province di Latina e Frosinone, fa poche indagini di natura patrimoniale e sulle colossali movimentazioni di capitali, indagini che puntano ad accertare la “provenienza” illecita di questi?