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Un caso giustizia a Latina: i vertici delle forze dell’ordine vogliono effettuare un’azione efficace contro le mafie?

Dal quotidiano “Italia Oggi” del 4 luglio 2008:  

 

“C’E’ UN CASO GIUSTIZIA ANCHE A LATINA

LO SOSTIENE CIARRAPICO CHE VUOL FAR RIMUOVERE IL PROCURATORE”

 Di Franco Adriano

 

 

 

 

Un PM che ha fatto sequestrare un villaggio turistico, poi dissequestrato dopo turbinosi episodi che hanno coinvolto un parlamentare ed il CSM. 

 

I figli del procuratore della repubblica che esercitano l’attività legale “nel circondario” di competenza del tribunale. 

 

Il senatore Giuseppe Ciarrapico, come il suo punto di riferimento politico, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sostiene che c’è un caso giustizia anche a Latina, dove dovrebbe intervenire il ministro Angelino Alfano. 

 

Per impedire che rimanga in carica “ per altri quattro anni il procuratore capo” Giuseppe Mancini. 

 

Secondo l’interpellanza di Ciarrapico ed altri senatori del CDL, nella vicenda del campeggio sequestrato per il reato di lottizzazione abusiva e poi dissequestrato dopo “ l’inopportuno intervento di un parlamentare che si sarebbe recato nell’ufficio del giudice Giuseppe Cario per chiedergli conto delle decisioni assunte sul caso dell’Holiday Village” c’è qualcosa da chiarire. 

 

Alfano dovrebbe spiegare se “ siano riscontrabili elementi che inducano a ritenere che Procuratore capo e parlamentare “ si siano adoperati insieme per ottenere il dissequestro. 

 

E soprattutto se non “ si ritenga che i fatti esposti potrebbero integrare gli estremi di un caso Giustizia in provincia di Latina “. 

 

Fin qui, ”Italia Oggi”. 

 

L’interpellanza presentata da Ciarrapico e da altri 16 senatori mette il dito su una situazione delicata che noi stiamo segnalando da anni: quella che riguarda lo STATO DI INCOMPATIBILITA’ in cui si trovano il Procuratore Capo ed altri magistrati di Latina, che hanno figli e parenti che esercitano la professione forense nello stesso circondario. 

 

Abbiamo pubblicato tempo fa una nota scritta su un giornale locale da un lettore che fa riferimento a tale stato di cose. 

 

Ma quel lettore non è l’unico in provincia di Latina che abbia avuto il coraggio di mettere penna su carta per denunciare una situazione della quale parlano tantissimi. Dovunque!

 

Qualche mese fa, su iniziativa del Dr. Rossini, c’è stato anche un pronunciamento del TAR del Lazio, pronunciamento, poi, spazzato via, però, dal Consiglio di Stato, che riguardava appunto il Procuratore capo di Latina. 

 

Noi riteniamo che CSM e Ministero della Giustizia debbano decidersi a far definitiva chiarezza a Latina. 

 

Noi stiamo manifestando da tempo le nostre più vive preoccupazioni per la situazione di Latina. Non solo per quella che riguarda la Giustizia, ma, più in generale, per quella che riguarda il funzionamento dei vertici istituzionali e, in particolare, delle forze dell’ordine. 

 

Non si può affrontare l’avanzata continua delle mafie sul nostro territorio con comandanti che non incrementano l’azione investigativa che riguardi i patrimoni “sospetti”. 

 

Da anni stiamo chiedendo ai vari Comandanti della Guardia di Finanza, in particolare, ma anche ai Questori ed ai Comandanti dei Carabinieri, di rendere noto l’ammontare dei capitali di origine illecita finora individuati in provincia di Latina. E, poi, quanti sono gli uomini da essi impegnati nell’azione di contrasto delle attività mafiose? Ci risulta che sono pochi, pochissimi! Ma non abbiamo avuto ad oggi alcuna risposta. 

 

Allora qualche sospetto ci viene. Si vuole fare o no una lotta efficace alle mafie?

 

Ce lo dicano chiaramente ed una buona volta per sempre, perché, altrimenti, questa domanda ci vedremo costretti a riproporla altre mille volte, In pubblico, sui giornali e, se necessario, sui manifesti.