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Tutti a parlare del passato. Ma il presente ed il futuro?I tanti misteri della provincia di Latina.

Qualcuno ipotizza un ruolo attivo di pezzi deviati dei Servizi, qualche altro della Massoneria deviata, qualche altro ancora della politica collusa con le mafie.

Noi propendiamo per un mix di tutti questi elementi.

Certo è che in provincia di Latina e, in particolare, nel sud pontino, ”qualcosa” non va e la coltre dell’omertà, dei silenzi, dei veleni, dell’inerzia e dei misteri non agevola l’attività investigativa che pure qualcuno vorrebbe svolgere e che pur fra mille difficoltà svolge.

Lo intuiamo a pelle e lo vediamo nei fatti.

Fatta eccezione per la Squadra Mobile e più in generale per la Questura di Latina, in questa provincia non si indaga come sarebbe necessario.

Tonnellate di capitali vengono investiti e nessuno ne segue origine e percorso.

Ma è nella scelta dei vertici che va individuata l’origine del disegno perverso.

Fatta qualche eccezione, alla provincia di Latina non viene mai assegnato il top dell’intelligence.

Fatta qualche eccezione, ripetiamo.

Tanti spezzoni, tanti “casi” strani, estranei all’apparenza l’uno all’altro, ma che portano tutti un’unica etichetta: l’inerzia, il niente.

Dalla strana morte del capitano Fedele Conti, ai ritardi nelle trascrizioni di taluni beni confiscati (quelli dei Magliulo a Gaeta?) in modo da consentirne la vendita regolare, il muro dei misteri non è stato mai scalfito.

E le indagini sui patrimoni sospetti mai fatte se non dagli apparati esterni alla provincia pontina!

Abbiamo consumato quintali di inchiostro per domandare il “perché” NON si fanno indagini patrimoniali, ”perché” la Finanza corre dietro a scontrini e spacciatori, opera meritoria per carità, tralasciando però la scoperta della “provenienza” delle tonnellate di capitali investiti e che continuano ad essere investiti quotidianamente nel sud pontino e quasi tutti, guarda caso, di provenienza… campana.

Anche nelle indagini su Fondi dove si parla sempre e solo di MOF, ma nessuno fa cenno ai grandi investimenti sul Litorale, da Terracina a Sperlonga, che pullula di grandi investitori, di grandi operazioni immobiliari.

E a Gaeta.

Non stiamo parlando solo di ex AVIR, di porti, di compravendite di appartamenti, ville ed esercizi commerciali, ma di terreni, tanto per citare un esempio recente, a Montetortona, da parte di soggetti… ” campani. ”.

E chi va a controllare le identità dell’acquirente o degli acquirenti???!!!???!

A chi vai a dirlo?

Tutti parlano in questi giorni dell’eccidio di Capaci, dell’assassinio di Falcone, Borsellino e degli uomini e donne delle loro scorte e tutti ti chiamano per la commemorazione.

Bene, ricordiamoli perché è giusto che lo si faccia.

Ma non dimentichiamoci del fatto che, per rendere loro effettivamente omaggio, è necessario combattere seriamente “chi” li ha uccisi.

Che è vivo, vegeto e sempre attivo!

Ora e sempre.

E su ogni territorio.

Il mostro dalle mille teste annidato dovunque, in mezzo a noi, fra i professionisti, gli imprenditori, i politici e nelle stesse istituzioni.

Assassini in nuce o in piena, costante attività, impegnati a succhiare il sangue della povera gente, a devastare e depredare i nostri territori, ad infettare la nostra economia, la società, la politica, lo Stato.

Comodo, molto comodo, limitarsi a parlare del passato!

Ma il presente?