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Truffa sul gasolio per imbarcazioni da diporto nel lazio

Dom. 1 Giugno 2008

Truffa sul gasolio per barche, denunce in tutto il Lazio

Grazie a finte società charter acquistavano il gasolio a prezzo ribassati; evasori anche nel porticciolo di Civitavecchia. Previste multe record

CIVITAVECCHIA – Ventitrè titolari di società di charter navale da diporto sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza per frode fiscale a seguito di una vasta operazione denominata “Mor.re.na” e condotta in tutta il Lazio dai reparti aeronavali di Civitavecchia, Anzio e Formia.
Il raggiro, tanto semplice quanto efficace, consisteva nel creare fittiziamente società di charter nautico (cioè non operative di fatto) abbattendo i relativi costi di gestione, ed utilizzando l´imbarcazione da diporto per usi privati per gli amministratori, loro familiari e amici ospiti dell´armatore, acquistando per giunta il carbolubrificante ad un costo notevolmente più basso rispetto a quello pagato dalla vasta platea dei consumatori e diportisti rispettosi delle regole fiscali dello stato. I referenti delle società (comandanti delle imbarcazioni) si presentavano alle pompe dei distributori di carburante navali, situati lungo gli 8600 km di coste italiane, riuscendo a fare il pieno a prezzi più che scontati, mostrando documentazione contrattuale e fiscale apparentemente lecita; in realtà tale “trucco fiscale” serviva per godere le loro crociere estive nei porti e lungo le coste più rinomate della penisola, a basso prezzo e frodando il fisco.
Frodi fiscali sono state dunque scoperte lungo il litorale della provincia di Latina (San Felice Circeo, Terracina, Gaeta, Formia e isole Ponza e Ventotene, nei porti e nei cantieri navali di Nettuno, Anzio, Lido di Ostia e Fiumicino, e, a nord del Lazio, al porto di Riva di Traiano di Civitavecchia e a Santa Marinella, oltre che lungo il litorale della provincia di Viterbo.
Il risultato finale accertato è stato un utilizzo indebito di gasolio in esenzione di accisa e i.v.a. per litri 232.119, una accisa evasa per euro 93.301 e un totale di iva evasa pari a 45.603 euro, con la conseguente denuncia all´autorità giudiziaria, come detto, di 23 responsabili. Ora gli evasori scoperti dalle Fiamme gialle dovranno versare complessivamente al fisco una sanzione che oscilla da un minimo di 186.602 euro ad un massimo di 933.010 euro.

(da centumcellae.it)