Cerca

Troppe ombre,troppe omissioni,troppa disattenzione rispetto ad una situazione che andrebbe tenuta sotto strettissima e costante osservazione e pressione.Gli episodi di Sperlonga e di Fondi dove nostri dirigenti sono stati minacciati e hanno subito attentati senza che chi di competenza abbia provveduto ad individuare e far punire mandanti ed esecutori,i ripetuti attentati nell’area sud della provincia,i “buchi neri” nelle attività che hanno riguardato il Porto di Gaeta per quanto riguarda i traffici di cui ha parlato Schiavone, la vicenda di cui ha parlato il Procuratore Aggiunto della DDA di Roma in sede di audizione della Commissione Parlamentare antimafia appena un anno e mezzo fa ci offrono un “quadro” alquanto inquietante .C’é indubbiamente da parte degli apparati pontini dello Stato un forte deficit sul piano dell’azione di contrasto delle mafie ma non é affatto folle il sospetto che ci sia un “qualcosa” che impedisce un’inversione di tendenza.Quando dal Procuratore Aggiunto delle DDA si sentono alcune cose e quando,inoltre,si legge su alcuni organi di stampa che “in una villa di Gaeta” ci sarebbero stati taluni “incontri” il sospetto aumenta .Stiamo valutando la possibilità di portare l’intera questione all’attenzione del Governo perché non é più tollerabile una situazione che vede tutto il Basso Lazio sempre più sotto il tallone delle mafie.

L’Associazione Nazionale per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto” ha emanato un comunicato stampa in merito alla situazione della criminalità del Sud Pontino, in particolar mondo nella zona del Golfo:

“A leggere  le parole pronunciate  durante un’audizione  in Commissione Antimafia dal Procuratore Aggiunto della DDA di Roma dott. Michele Prestipino a proposito delle difficoltà ad indagare nella Palude Pontina su fatti di Mafia e quant’altro e di intercettazioni coperte dal segreto d’ufficio finite in mani pericolose (sic!) c’è da restare oltremodo preoccupati per le sorti di questo Paese.

Pur essendo abituati  a leggere notizie fra le più inquietanti, confessiamo che siamo rimasti alquanto scossi nell’apprendere che intorno a casa nostra accadono fatti così gravi, oscuri e misteriosi che fanno sospettare l’esistenza nel Basso Lazio di una sorta di “Cupola Deviata” dai contorni ancora indefiniti che potrebbe interferire con i  poteri ufficiali delle Istituzioni democratiche.

Tale sospetto è forte e ci riferiamo, nella fattispecie, anche alle affermazione di Carmine Schiavone, nonché agli articoli  che fanno riferimento ad una ipotetica trattativa che sarebbe avvenuta in una “villa di Gaeta” fra uomini dei servizi ed elementi dei casalesi all’epoca della vicenda dei rifiuti a Napoli ed in Campania. Una certezza rimane: nelle Province di Latina e di Frosinone, nel Basso Lazio insomma, non abbiamo quella percezione che si indaghi a 360 gradi per una lotta senza quartiere per sconfiggere la mafia e chi con essa si sia alleato per vantaggi di vario genere.

Certamente, come Associazione Caponnetto reagiremo incrementando la nostra attività di indagine e di denunzia, anche perché le minacce che alcuni dei nostri dirigenti hanno subito sia a Sperlonga che a Fondi – ed i cui autori e mandanti sono rimasti anonimi mentre le denunzie sono state archiviate frettolosamente – non ci fanno paura.

Pertanto ci rivolgiamo a tutte la persone oneste, compresi i giornalisti – la cui attività diventa  sempre più difficile a causa delle montagne di querele ricevute e dal chiaro intento intimidatorio – per chiedere di darci una mano in questa vicenda segnalandoci fatti, episodi e quant’altro a loro conoscenza.

Siamo pronti anche a ricevere segnalazioni anonime che poi inoltreremo alle Autorità centrali competenti.

Nel frattempo apprezziamo la disponibilità di alcuni Parlamentari decisi a porre all’attenzione del Governo la vicenda per un intervento volto a scardinare questa insostenibile situazione.”