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Tivoli: una Procura esposta allo sbando, senza personale, senza supporti investigativi adeguati. Così si vuole tutelare la sicurezza dei cittadini?

TIVOLI: UNA PROCURA SENZA MEZZI, SENZA PERSONALE, SENZA SUPPORTO DELLE FORZE DELL’ORDINE, CON UN PROCURATORE CAPO ECCELLENTE, MA LASCIATO IN UNA SITUAZIONE PARTICOLARMENTE DRAMMATICA.

 

Un circondario con 450.000 abitanti, come, più o meno, la provincia di Latina, il cui Procuratore capo, com’è noto, con 13 sostituti a disposizione, si lamenta.

Il nuovo Procuratore di Tivoli-Guidonia, il Dr. Luigi de Fichy, già sostituto Procuratore nazionale antimafia, conosciuto per il suo impegno trentennale nella lotta contro le mafie e profondo conoscitore del fenomeno mafioso, di sostituti ne ha appena 7, di cui uno in maternità ed un secondo prossimo ad andarsene perché trasferito altrove.
Una vergogna!
Guidonia, con 85.000 abitanti, terza città del Lazio, sita nel circondario giudiziario di Tivoli, non ha un Commissariato della Polizia di Stato.
Forze dell’ordine tutte sotto organico, ridotte, sì e no, a poter fare appena il… quotidiano.
Nessun apparato adeguato di intelligence, nessun apporto da parte dei Comandi provinciali, tutti dislocati a Roma e quindi impegnati con i complessi problemi della Capitale e distratti di fronte ai quelli della periferia.
Il territorio, in provincia di Roma, alle porte della Capitale, confinante con la provincia di Frosinone, altra provincia “calda” per quanto riguarda la presenza delle mafie, registra una forte presenza criminale, sia estera che italiana. Quando parliamo di criminalità, ci riferiamo sia a quella comune, che, ovviamente, a quella organizzata, della quale nel circondario giudiziario di Tivoli-Guidonia non è stata mai fatta una mappa proprio perché non ci sono state finora né le forze sufficienti, né le competenze specifiche. Poche settimane fa c’è stato l’incendio del CAR, il più grande centro ortofrutticolo d’Europa. Un incendio, questo, di accertata origine dolosa e, probabilmente, di stampo mafioso. Ma chi può accertarlo nelle condizioni descritte? La stessa situazione criminale della Capitale, insomma, che è a quattro passi; con la differenza che, mentre a Roma ci sono i Comandi provinciali, la Questura e-diciamolo-qualche esponente politico che si interessa (ricordiamoci della denunce della segretaria dei radicali Rita Bernardini a proposito della camorra che ha invaso Roma), a Tivoli la politica tace, il mondo dell’informazione… pure, l’opinione pubblica è sfiduciata e non parla, le forze dell’ordine e la magistratura locali si trovano nelle condizioni che stiamo descrivendo.
Nessuno – parlamentari, amministratori pubblici, esponenti politici di ogni matrice, sindacati, associazioni – protesta, fa sentire la voce di mezzo milione di persone, dimenticate, così, alla periferia della Capitale, da tutti.
E’ così che lo Stato vuole tutelare i cittadini da una criminalità che ha occupato tutti gli spazi della vita economica e sociale? E’ così che il Ministro Maroni vuole dare sicurezza ai cittadini?
E’ così che il Ministro Alfano vuole amministrare la Giustizia in un Paese e su un territorio che vedono la criminalità organizzata padrona ormai di quasi la metà dell’economia?
Rivolgiamo un caldo appello al Prefetto di Roma Mosca, che è conosciuto per avere a cuore i problemi della legalità e della sicurezza, perché faccia presente al Governo centrale la drammatica situazione di questo territorio lasciato senza una barriera efficace di sicurezza.
Ma, oltreché al Prefetto Mosca, chiediamo anche ai Partiti politici e, in particolare, a quelli che almeno sulla carta risultano essere i più sensibili alle tematiche della lotta contro le illegalità e le mafie, di far presente tale situazione ai Ministri dell’Interno, della Difesa e della Giustizia.
Possibile che finora nessun parlamentare abbia avuto la sensibilità di interessarsi al dramma di mezzo milione di persone abbandonate nelle mani dei criminali?
O dobbiamo pensare che ha ragione un noto saggista che di recente ha parlato su “la Repubblica” di uno Stato bicefalo che, al contempo, alimenta e reprime la mafia?