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Terni, “appalti irregolari”: arrestati il sindaco Di Girolamo e un assessore

 

Il Fatto Quotidiano, Martedì 2 maggio 2017

Terni, “appalti irregolari”: arrestati il sindaco Di Girolamo e un assessore

di F. Q.

 

Il sindaco del Comune di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Bucari, entrambi del Pd, sono stati arrestati, aidomiciliari, nell’ambito di un’indagine di polizia e guardia di finanza su una serie di appalti di servizi pubblici a cooperative locali. A due componenti dicooperative sociali di tipo B è stato invece applicato il divieto temporaneo di esercizio dall’attività d’impresa.

Si tratta dello sviluppo di un’inchiesta (chiamata “Spada”) per la quale la Procura aveva chiesto e ottenuto la proroga d’indagine. Era stato lo stesso sindaco Di Girolamo a rendere noto che fosse indagato. In quell’occasione era emerso che i reati ipotizzati a suo carico erano tra gli altri associazione a delinquere e turbata libertà degli incanti.

L’indagine, in corso da tempo, ha riguardato una serie di appalti di servizi pubblici che hanno interessato al momento la manutenzione del verde pubblico in città e nei cimiteri, la gestione dei servizi cimiteriali e quella dei servizi turistici presso l’area della cascata delle Marmore. Tutti predisposti e gestiti – hanno rilevato gli investigatori – dall’attuale giunta municipale di Terni. Secondo la procura di Terni il quadro emerso ha consentito di fare luce su quella che viene ritenuta la “illecita gestione della cosa pubblica” negli anni a cavallo tra il 2011 e il 2016 che invece di operare nel rispetto delle rispetto delle regole comunitarie e nazionali della libera concorrenza finalizzata alla scelta del miglior contraente, è stata improntata all’alterazione delle regole di mercato secondo un sistema illegale finalizzato a favorire le stesse cooperative sociali di tipo B, operanti nel territorio di Terni e con affluenza extraprovinciali ed extraregionali. Attraverso – secondo l’accusa – l’individuazione e il successivo inserimento nei bandi di gara di requisiti “spaziali” e “strutturali” quali il possesso di un’unità operativa sul territorio e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

L’indagine “Spada” era emersa il 17 novembre scorso con il sequestro in Comune, da parte di squadra mobile e finanza, di documenti informatici e cartacei relativi all’affidamento degli appalti di sette diversi settori, dalla gestione della cascata delle Marmore al verde pubblico, dall’illuminazione cittadina alle mense. Sedici gli avvisi di garanzia notificati in quell’occasione ad altrettante persone, tra cui gli assessori al Verde pubblico, Stefano Bucari, e quello al Bilancio, Vittorio Piacenti d’Ubaldi, oltre 4 dipendenti comunali e a rappresentanti legali delle cooperative coinvolte.

Di Girolamo è già imputato insieme ad altre 19 persone per turbativa d’asta in concorso per una vicenda diversa. “Questo Comune adotta una sistematica violazione del quadro delle norme comunitarie degli appalti” aveva detto il pm in udienza in quell’occasione. La Procura aveva chiesto che il sindaco e altri 19 fossero mandati a processo, ma la decisione del gup arriverà il 10 maggio.

Quest’ultima indagine riguarda alcuni affidamenti, dal 2009 al 2015, operati dal Comune a soggetti privati per il trasporto e lo smaltimento del percolato derivante dalla discarica Ast di vocabolo Valle. In particolare la guardia di finanza e la Procura si erano soffermate su una cinquantina di atti tra delibere di giunta e dirigenziali per un importo totale di 3 milioni e mezzo di euro. Le procedure ad evidenza pubblica, secondo l’accusa, erano aggirate con un frequente frazionamento degli importi sotto-soglia.