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“Tengo famiglia”, la parte servile e mafiosa del Paese. Serve, invece, urgentemente la mobilitazione e la discesa in campo della parte sana, pulita, contro le mafie che si stanno impossessando di tutto.

E’ giunta l’ora di passare dalla parole ai fatti e non vogliamo che l’antico detto di Tito Livio ” Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur” finisca per diventare il motto di un sistema imbelle e corrotto che parla e straparla ma che non fa mai nulla di concreto, con la complicità soggettiva od oggettiva di masse di elettori narcotizzati e malinformati da un’informazione manipolata e deformata, o, peggio, completamente ignoranti.
La storia ci insegna che sono sempre le minoranze, illuminate e combattive, a svolgere un ruolo fondamentale nelle rivoluzioni.
Ovviamente, quando noi parliamo di rivoluzioni, non invochiamo mai quelle violente ed armate, ma semplicemente quelle culturali e pacifiche.
Non siamo, quindi, disponibili – perché non ci crediamo – ad attendere che… “. maturino le coscienze e le intelligenze della gente” per combattere le mafie, le quali, peraltro, si annidano proprio fra… quella “gente”, definizione di cui molti si riempiono la bocca a proposito e molto spesso a sproposito.
La “gente”, vile in larga parte e servile, ti distoglie, anzicché invogliarti, ti scoraggia, ti deprime, ti blocca.
“Tengo famiglia”, “chi te lo fa fare?”, ti senti continuamente dire dalla “gente”.
La cultura mafiogena entrata nelle menti e nel sangue di popolazioni abituate ad essere suddite, a rispettare e riverire i “Don” che ancora oggi dominano e stradominano molti paesi e molte città, soprattutto nel centrosud del Paese.
I nostri appelli non sono mai rivolti a questa “gente”, ma alla parte
più nobile, pulita moralmente ed intellettualmente, delle
popolazioni.
Alla parte sana, non servile, non mafiosa.
Alla parte consapevole e libera da ogni tendenza
all’accattonaggio.
Ed è a quella parte che noi rivolgiamo le nostre preghiere
accorate, consapevoli della gravità della situazione in cui ci
troviamo tutti e del gravissimo pericolo che stanno correndo le
stesse istituzioni:
AIUTATECI, VENITE CON NOI ED IN MEZZO A NOI, MA NON PER
FARE CHIACCHIERE COME FANNO GLI ALTRI, MA PER
LAVORARE, SCOPRIRE I MAFIOSI E COLORO CHE LI
AIUTANO, DENUNCIARLI E MANDARLI IN GALERA E FAR LEVARE
LORO I BENI ILLECITAMENTE ACCUMULATI.
Un’Associazione antimafia seria questo DEVE fare:
la DENUNCIA dei soggetti, dei gruppi, di quelle parti di partiti
politici e delle istituzioni che sono conniventi con le mafie o esse
stesse mafie, oltre che la PROPOSTA per migliorare l’impianto per
combattere le mafie e le illegalità.