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Suggerimenti e riflessioni per l’incontro del 22 novembre a Frosinone di Arturo Gnesi‏.

Suggerimenti e riflessioni per l’incontro del 22 novembre ore 16.00 presso il salone di rappresentanza dell’amministrazione provinciale di Frosinone su “ la prevenzione ed il contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni del crimine organizzato e mafioso”

L’incontro del prossimo 22 novembre , deve essere utile, propositivo e di supporto all’azione di contrasto della corruzione e delle infiltrazioni delle mafie sul nostro territorio.

Bisogna chiarire alcuni punti essenziali altrimenti si rischia di sembrare dei patetici sognatori che vogliono un mondo senza ladri simile a quello descritto dalle favole.

Chi pensa che la lotta alla corruzione sia solo un fatto estetico e di obbedienza ad un comandamento del vangelo sta commettendo un grosso errore di valutazione e rischia di rimanere fuori dalla storia.

Chi immagina che approfondire le tematiche sul malcostume e sui furti messi in atto dai politici abbia solo una valenza sociologica o un richiamo strumentale e demagogico per trovare ascolto e consenso elettorale è vittima di un elementare schematismo ideologico , sicuramente arcaico e conservatore.

Chi crede che quest’incontro serva a ricucire gli strappi causati dalle recenti cronache giudiziarie o dai resoconti giornalistici riguardo gli atti di vandalismo istituzionale che hanno coinvolto i vari personaggi politici eletti nei diversi partiti e in più regioni d’Italia sottovaluta il problema e lo relega a mero strumento di lotta politica.

Invece dalle recenti raccomandazioni dell’ONU, dalle direttive della Comunità Europea, dai risultati forniti dall’OCSE fino agli interventi legislativi del Parlamento italiano a favore della trasparenza e contro la corruzione nella pubblica amministrazione, si percepisce come il fenomeno non sia legato solo ai cattivi sentimenti dell’uomo, non sia una meschina e inconsapevole deviazione comportamentale, bensì rappresenti una precisa strategia criminale, compiuta da organizzazioni altamente specializzate ormai radicate nella società.

Oggi la tangente si è smaterializzata, è difficile identificarne il percorso perché il sistema bancario internazionale, le operazioni in borsa e i paradisi fiscali rendono invisibile il tragitto del denaro e pertanto risulta sempre più complicato e difficile l’accertamento delle responsabilità penali.

Ma alcune cose appaiono ormai certe e tutte le ricerche svolte dalle università e da vari istituti specializzati indicano che la corruzione si integra con il clientelismo e con le mafie e che il sistema si rafforza , si allarga proprio perché non c’è discontinuità tra questi settori e i soprattutto tra i loro interpreti.

Questioni inerenti la complessità e l’esuberanza delle normative sugli appalti, la lentezza per la soluzione delle controversie, il silenzio e l’omertà di molti partner, rendono sempre più improbabile che un imprenditore, un tecnico o un politico denuncino atti di corruzione o di concussione.

Allora se continuiamo a separare i vari livelli, a non collegarli e a non correlarli ad un’unica strategia delinquenziale non riusciremo mai ad andare oltre una sterile ed inefficace condanna dei fenomeni collusivi e corruttivi che rimarranno nel pensiero comune sempre e solo distrazioni morali e peccati veniali.

Da questi studi emerge un dato inquietante e allarmante che dovrebbe far riflettere gli amministratori e tutti gli attori che sono coinvolti nella gestione dei progetti pubblici, nell’assegnazione degli appalti e nella realizzazione delle opere, mentre si assiste al contrario, ad un benevolo compiacimento per le pratiche clientelari e per i vari comparaggi che contraddistinguono l’esercizio del potere e l’amministrazione della cosa pubblica.

Alcuni noti studiosi affermano senza equivoci ed esitazioni che la grave crisi economica ed occupazionale non solo deriva dall’ingente somma di soldi sottratti illegalmente, ma dalla lucida e premeditata volontà di molti imprenditori di non investire in Italia a causa della corruzione diffusa e della presenza della criminalità organizzata.

La chiave di lettura dell’ incontro della prossima settimana sta in questa nuova interpretazione della corruzione pubblica, non un elemento folcloristico e popolare ma un grave freno allo sviluppo dell’economia e un elemento di sicuro impoverimento sociale. Allora si comprende come sia urgente e legittima la voglia di cercare regole certe e sicure per garantire l’assegnazione degli appalti , le forniture e i servizi che dovranno rispondere ai parametri di efficienza, di economia e di trasparenza.

L’incontro non è solo per protestare contro i ladri e i corrotti che hanno dato l’assalto alle pubbliche istituzioni, non è solo un monito e una condanna ai loro metodi, all’impunità imperante e alla tolleranza prevalente ma è soprattutto un impegno a difesa degli operai che perdono il posto di lavoro, è una difesa delle piccole imprese costrette o a finire nelle mani degli usurai o a chiudere i battenti, è una lotta per i giovani ai quali viene rubato non solo il presente ma addirittura un pezzo del futuro.

Chi ruba sottrae soldi ai servizi, impedisce di sostenere le fasce più deboli, di aiutare i disabili, di promuovere la scuola, di incentivare la qualità dell’assistenza sanitaria.

Le forze imprenditoriali, le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali, i partiti politici, le associazioni, gli amministratori, le autorità investigative devono ormai rendersi conto di questo radicale cambiamento che è avvenuto nella nostra società e che ormai questi dati sono presenti in tutti i più autorevoli studi internazionali.

L’estensione delle aree soggette al controllo della criminalità organizzata, la competitività dei loro capitali, può essere contenuta e bloccata solo se insieme e senza paura si tutelano i valori della legalità e della trasparenza che sono i veri nemici del clientelismo, della corruzione e delle mafie.

Si invitano tutti i sindaci, gli amministratori e i soggetti interessati a inviare una loro riflessione o proposta alle seguenti mail pastena.sindaco@libero.it oppure amministrazionebeep@libero.it

Grazie dott . Gnesi Arturo