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.Succede a Civitavecchia – 3. “La mia posizione é chiara,gli atti lo dimostrano”

L’ex assessore Vincenzo De Francesco non è indagato per la vicenda dei 2 milioni di euro che ‘‘passarono” su suo conto corrente. Il politico locale ha reso noto un documento della Procura della Repubblica di Vicenza: «La mia posizione è chiara, ed invariata». Annuncia l’apertura in città di una filiale dell’associazione giustizia e tutela del cittadino per ‘‘aiutare si trova solo in situazioni difficili come è accaduto a me”

CIVITAVECCHIA – «Passano 2,3 milioni di euro sul mio conto corrente e non mi indagano: evidentemente la mia posizione è chiara e nessuno la può mettere in dubbio. Sono i documenti a parlare». Cosi questa mattina, atti alla mano, l’ex assessore al commercio Vincenzo De Francesco ha precisato la sua posizione circa la vicenda venuta a galla lo scorso maggio quando ‘‘comparirono” inspiegabilmente sul suo conto corrente oltre due milioni di euro. «Una vicenda su cui vennero scritte illazioni – ha precisato – che compromisero la mia vita politica e amministrativa. Fui costretto anche a dimettermi: ma lo feci soprattutto perché penso che il rispetto delle istituzioni e dei cittadini sia la prima cosa». Le indagini condotte fino a questo punto hanno portato alla luce fatti che risalirebbero al 2006, quando le fiamme gialle intercettarono una strana operazione su un conto corrente intestato alla Rosa Service, ditta individuale dell’ex assessore al Commercio e Turismo, che a partire dal 1996 e per sei anni si occupò di servizi alberghieri. Un conto, secondo quanto spiegato dal politico locale ai militari vicentini, «aperto da chissà chi» presso l’attuale Banca Popolare di Puglia e Basilicata (filiale di Vicenza), rubandogli addirittura l’identità. De Francesco ha precisato di essere vittima di un raggiro e parte lesa, e ha quindi disconosciuto più volte la transazione di oltre due milioni di euro (che si scoprì poi servirono per una mediazione riguardante la compravendita di preziosi). Dopo circa 3 mesi De Francesco ha mostrato durante la conferenza stampa di ieri un certificato della Procura della Repubblica di Vicenza nel quale si attesta che ‘‘non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione ai sensi dell’art.18 Legge numero 332 dell’8 agosto 1995” e che quindi non risultano notizie di reato a suo carico. «Sono le carte a parlare – ha dichiarato – e a dimostrare che io in quella vicenda non c’entro nulla. Fui ascoltato anche dalla Guardia di Finanza, come persona informata sui fatti, venni interrogato e naturalmente dissi la verità. Oggi i fatti mi danno ragione, e la Procura di Vicenza che non mi indaga. Gli inquirenti i quali mi hanno rassicurato e precisato che la fase di indagine è stata chiusa e che ci saranno sia degli indagati che dei rinvii a giudizio. Nonostante ciò la mia posizione rimane chiara e identica a quella che avevo riferito alle fiamme gialle. Mi costituirò parte civile e parteciperò al processo». De Francesco ha inoltre annunciato insieme al suo amico avvocato Roberto Abruzzese l’apertura presso un ufficio di corso Marconi di una filiale dell’associazione “Associazione giustizia e tutela del cittadino”: «Offriremo – ha concluso – assistenza legale gratuita a tutela dei cittadini vittime di ingiustizie e di abusi (cartelle pazze e quant’altro) per evitare che si trovino da soli in situazioni più grandi di loro come è accaduto a me».

(Tratto da Civonline)