Cerca

Stiamo perdendo la guerra contro le mafie. Un nostro appello accorato a tutti i giovani e a tutti i cittadini onesti

UN APPELLO ACCORATO A TUTTI I CITTADINI ONESTI: STIAMO PERDENDO LA BATTAGLIA CONTRO LE MAFIE, CHE SONO IN MEZZO A NOI ORMAI

Stiamo perdendo la guerra contro le mafie e non ce ne stiamo rendendo conto.

Leggiamo continuamente di pentiti di mafia che si lamentano, dopo aver collaborato con lo Stato, di essere stati abbandonati da questo, lasciati alle vendette delle organizzazioni criminali.

Le risposte da parte delle istituzioni sono sempre più deboli e contraddittorie.

Non parliamo della politica, in parte collusa con le mafie e in parte, quella ancora sana, impegnata solo sul piano della retorica, delle commemorazioni dei morti, delle enunciazioni e delle parole.

Ciò, mentre in molte amministrazioni comunali vengono approvati atti, varianti urbanistiche, rilasciati permessi, concessioni edilizie, autorizzazioni di ogni genere che favoriscono i mafiosi.

E in sede parlamentare passano provvedimenti che delegittimano la magistratura, la rendono sempre più impotente nell’azione di contrasto alle mafie ed al malaffare.

E le forze dell’ordine sono ormai ridotte alla quasi impotenza, prive di mezzi, risorse e persone.

Le mafie oggi sono arrivate in moltissime realtà a condizionare la vita economica e politica dei territori.

Con montagne di capitali che ha investito ed investe in continuazione, comprando tutto, costruendo, creando cartelli di imprese, decidendo prezzi, alterando l’economia e le regole di mercato.

L’azione finora svolta contro le mafie ha colpito solamente il loro livello basso, l’ala cosiddetta militare, ma quasi mai la mafia spa, i livelli politici ed economici, la mafia alta, i cervelli, i colletti bianchi, quelli che comandano e che gestiscono i capitali mafiosi.

E quando magistratura e forze dell’ordine hanno tentato, fra mille difficoltà frapposte da una legislazione carente e da lungaggini burocratiche di ogni sorta, di alzare il loro livello di attenzione e di azione verso i piani alti delle mafie, si sono alzati i muri a loro difesa.

Una situazione drammatica di cui la gente comune non riesce a prendere coscienza.

Da anni noi stiamo implorando tutte le persone perbene di scendere in campo, di venire con noi per aiutarci a combattere seriamente contro i mafiosi.

Lo stesso appello accorato che abbiamo rivolto a tutte le associazioni nostre consorelle sparse nel Paese: abbandoniamo la retorica, la narrazione, utili sì per svegliare le coscienze, ma non sufficienti, data la gravità della situazione che richiede interventi urgenti e quotidiani.

Bisogna passare con urgenza alla fase della DENUNCIA, di fatti concreti, nome e cognome, territorio per territorio, comune per comune, facendo rete, scambiandosi le informazioni di cui ognuno di noi riesce ad entrare in possesso.

Ai giovani e a tutte le persone oneste e di buon senso chiediamo di non limitarsi a chiamarci per parlare loro di Falcone, Borsellino e di tutte le altre vittime di mafia.

Se essi vogliono fare qualcosa di concreto e di utile, vengano nell’Associazione per impegnarsi, tutti insieme, a scovare e far arrestare i mafiosi, ma quelli veri, in giacca e cravatta e non solo quelli con la coppola, quelli che siedono su scranni importanti e decidono e comandano.

Li aspettiamo.

Prima che sia troppo tardi!