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Stato sempre più patrigno nei confronti dei Testimoni e dei Collaboratori di Giustizia. Mentre i Magistrati si affannano a combattere i mafiosi, il governo dà sempre più l’impressione di voler scoraggiare quanti si prodigano a combattere le mafie. La sensazione è proprio quella di una classe politica che NON vuole combattere le mafie e fa del tutto per mettere i bastoni fra le ruote della Giustizia. Si rifiuta come ministro della Giustizia un magistrato del valore di Gratteri, non si assicura la protezione a chi denuncia i mafiosi e lo si lascia morire di fame fra mille pastoie burocratiche e ritardi vergognosi e via di questo passo. Se non si vuole che le persone oneste continuino a collaborare con la Giustizia nel denunciare i mafiosi lo si dica chiaramente. Sarebbe più dignitoso!!|! Vergognatevi!!! Resta sempre sospeso il problema dell’uso che si fa dei soldi confiscati alle mafie. Nessuno vuole parlarne. Eppure con quelle montagne di soldi si potrebbero pagare 3-4 finanziarie e si potrebbero pagare anche gli stipendi e gli indennizzi a forze dell’ordine, Testimoni, Collaboratori di Giustizia ed anche Magistrati. Possibile che nessun gruppo parlamentare di opposizione abbia finora pensato a chiedere che fine fanno quei soldi???

Agrigento, testimone giustizia si incatena in prefettura: Stato mi aiuti

Palermo, 18 ago. (LaPresse) – E’ rimasto per tutta la notte incatenato davanti alla Prefettura di Agrigento per chiedere l’attenzione delle istituzioni nei confronti della sua situazione economica. Ignazio Cutrò, imprenditore e testimone di giustizia di Bivona, che ha denunciato e fatto condannare i suoi estorsori, ha messo in atto la sua protesta contro lo Stato.

“Sono mesi che attendo una risposta da parte del ministero dell’Interno – dice all’agenzia LaPresse -. Ho deciso di restare nel programma di protezione senza fuggire dalla Sicilia, ma cercando di rimettere in piedi la mia azienda edile, e non ricevo alcun tipo di sostegno dallo Stato. Ho provato a rimettere in piedi la mia azienda ma non ho ricevuto alcuna commessa e ora non riesco più neanche a fare la spesa. Al prefetto – prosegue Cutrò – ho anche segnalato diversi problemi che riguardano la mia sicurezza e quella della mia famiglia”.

L’intenzione dell’uomo era quella di uscire dal programma di protezione per i testimoni di giustizia, ma la protesta è rientrata dopo l’incontro con il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede: “Ero deciso a uscire dal programma, credo che allo Stato io non interessi più. Il prefetto mi ha però assicurato che farà il possibile per segnalare la mia situazione e risolvere il problema”, conclude l’imprenditore di Bivona.

https://it.notizie.yahoo.com/agrigento-testimone-giustizia-si-incatena-prefettura-stato-mi-105421435.html