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Spigno Saturnia, altra situazione da attenzionare, considerati i grandi investimenti finora fattivi

RIFLETTORI DA ORA IN POI ACCESI ANCHE SU SPIGNO SATURNIA

Forse è stata anche colpa nostra se finora i riflettori su Spigno Saturnia sono stati spenti.

La vicenda del sospetto interramento di una gran quantità di sostanze nocive e l’asportazione di tonnellate di argilla accertati dai carabinieri ci ha indotto a verificare quanto sta succedendo sul quel territorio immediatamente al confine con la Campania e le zone storicamente di camorra.

Abbiamo trovato una situazione degna di essere attenzionata con particolare cura.

Non vogliamo usare toni drammatici…

A prescindere dalla vicenda di cui sopra, per la quale abbiamo chiesto dei carteggi all’Amministrazione comunale che speriamo che ci vengano dati, abbiamo dovuto prendere atto di alcune situazioni abbastanza sospette a causa di una montagna di investimenti fatti da gente per lo più di provenienza campana e sulla cui provenienza sospettiamo che nessuno abbia finora indagato come si deve.

Purtroppo siamo alle solite.

Noi siamo pochi e non possiamo stare in tutta la regione allo stesso tempo.

Ci siamo concentrati sulle città più grosse, da Civitavecchia, a Viterbo, Frosinone, dove alcuni segnali inquietanti ci hanno fatto intravedere delle massicce presenze ed attività mafiose, trascurando i centri più piccoli.

Né abbiamo potuto contare sulla collaborazione della maggior parte della gente per segnalazioni e quant’altro, tenuto conto dell’infingardaggine dei più e dell’omertà quasi generale, le malattia delle nostre popolazioni, purtroppo.

Anche in provincia di Latina ci siamo attenuti alla stessa logica.

Ammettiamo, quindi, la nostra responsabilità.

Speravamo, però, che negli anni tutti questi investimenti fossero passati al vaglio di qualcuno.

Contavamo su un livello maggiore di attenzione, ad esempio, di qualche esponente politico, cosa, però, di cui è inutile più parlare, tenuto, peraltro, conto del fatto che delle mafie anche da parte di qualcuno sensibile al fenomeno c’è e permane, purtroppo, una lettura vecchia e stravecchia.

Il mafioso ancora viene individuato nella persona con la coppola e la lupara e non si riesce a capire che, invece, egli è la persona più insospettabile, che si può trovare anche al nostro fianco, fra gli amici.

Il professionista, il politico, l’imprenditore “pulito” il cui nominativo non si trova nei terminali delle forze dell’ordine.

Dicevamo di Spigno Saturnia, un ridente centro sia in pianura che collinare, collocato sulla superstrada che collega Formia a Cassino, due territori, questi, a fortissimo radicamento camorristico.

Un territorio vastissimo, parte del quale inserito nell’area del Consorzio Industriale del sud pontino e, quindi, destinato a diventare il retroterra naturale del Porto di Gaeta.

Un posto ideale, quindi, per i grandi investimenti mafiosi che si stanno preparando, come sta avvenendo a Civitavecchia, anche in vista, appunto, del previsto potenziamento di tale Porto.

Non siamo, ovviamente, in grado, allo stato, di dichiarare che quelli fatti finora siano tutti o meno investimenti sospetti, anche perché non abbiamo ancora avviato le verifiche necessarie.

Ma certo è – e di questo debbono tenere conto forze dell’ordine e magistratura locali che, a quanto appare, non si sono spesi finora adeguatamente nell’azione di contrasto della mafia imprenditrice e politica, vista la situazione complessiva dell’intero sud pontino, quello al confine con la Campania – che a Spigno Saturnia, come nelle vicine Castelforte e SS. Cosma e Damiano, per non parlare, poi, di Minturno, Formia, Gaeta, Itri, Sperlonga, Fondi ecc, la situazione cui ci siamo trovati di fronte ieri durante il sopralluogo che abbiamo fatto non è di certo tale da lasciare tranquilli.

Sospetti, ripetiamo, finora, ma anche intuizioni.

Comunque noi abbiamo iniziato alcune verifiche.

Le facciano, però, soprattutto le forze dell’ordine, il Gruppo provinciale della Guardia di Finanza di Formia in primis e, poi, il Commissariato della Polizia di Stato e la Compagnia Carabinieri di Formia.

Indagini economiche, però, sugli investimenti fatti e che verranno fatti.

Non quelle ordinarie fatte sempre con un’ottica da ordine pubblico.