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Slovacchia, colleghi del giornalista ucciso: “Ammazzato dai clan calabresi”. L’ombra della ‘ndrangheta sulla sua morte  

 

Il Fatto Quotidiano, 27 febbraio 2018

Slovacchia, colleghi del giornalista ucciso: “Ammazzato dai clan calabresi”. L’ombra della ‘ndrangheta sulla sua morte

“Non possiamo dire esattamente cosa è successo. Ma possiamo ricostruire il mosaico di quello di cui si stava occupando. E Jan – riferisce Repubblica – si stava occupando di quello. Aveva scoperto come persone arrivate in Slovacchia dalla Calabria anni fa stessero gestendo fondi europei”

di F. Q.

Dietro l’omicidio del giornalista slovacco Jan Kuciak e della sua compagna ci sarebbe la mano della ‘ndrangheta. A dirlo al quotidiano La Repubblica è la redazione di Aktuality, il sito slovacco per il quale lavorava Kuciak: secondo loro il cronista ucciso stava seguendo una pista che vedeva gestire fette importantissime di denaro da italiani legati alla criminalità organizzata calabrese e proprio per questo sarebbe stato messo a tacere. “Non possiamo dire esattamente cosa è successo. Ma possiamo ricostruire il mosaico di quello di cui si stava occupando. E Jan – raccontano al quotidiano romano – si stava occupando di quello. Aveva scoperto come persone arrivate in Slovacchia dalla Calabria anni fa stessero gestendo fondi europei con persone vicine al gabinetto del primo ministro. Aveva raccolto dati e informazioni. C’erano relazioni e fatti incontrovertibili. Era arrivato alla fine dell’inchiesta, era pronto a scrivere” aggiungono.

Marek Vagovic, il capo dell’unità investigativa di Aktuality ha riferito a Bloomberg che tanti suoi colleghi sono stati messi sotto protezione dalla polizia in seguito all’omicidio di Kuciak. Il cronista aveva lavorato infatti “per più di un anno” sulle attività della ‘ndrangheta in Slovacchia e sui legami dell’organizzazione mafiosa con esponenti politici legati al partito al governo SMER-SD del premier Fico e ad altri uomini d’affari ai vertici nel suo Paese. Aktuality pubblicherà anche un’inchiesta della vittima sul coinvolgimento di aziende gestite dalla mafia negli appalti pubblici e nelle gare Ue. Un altro giornalista che lavora in Slovacchia, il canadese Tom Nicholson, spiega che stava indagando sul “pagamento fraudolento di fondi Ue a italiani residenti in Slovacchia con presunti legami con la ‘ndrangheta” calabrese. “I servizi segreti (slovacchi ndr.) hanno già i nomi dei criminali; sia Jan che io lavoravamo a partire da documentifiltrati dall’intelligence“, ha scritto Nicholson in un articolo per Politico. E aggiunge: “Il crimine organizzato slovacco non ha mai ucciso reporter, anche nei vecchi giorni brutti. Mentre i gruppi mafiosi italiani non si sono fatti questi scrupoli”, ha aggiunto. E ha confermato che Kuciak gli aveva parlato di un’inchiesta a cui stava lavorando, incentrata sulla mafia italiana e i fondi Ue alla Slovacchia, e che si era detto pronto a testimoniare, ma la polizia non lo aveva contattato.

Anche il capo della polizia slovacca Tibor Gaspar, come riporta la testata francese Mediapart, in conferenza stampa ha annunciato che la morte del cronista è strettamente legata al lavoro d’inchiesta che Kuciak stava conducendo. “Ci troviamo di fronte ad un attacco senza precedenti contro la libertà d’espressione e contro la democrazia” ha dichiarato il primo ministro slovacco Robert Fico. Jan Kuciak è infatti il terzo giornalista ucciso in Slovacchia nell’arco di pochi mesi: prima di lui Palo Richtar e Miroslav Pejko e anche le loro morti potrebbero essere legate con il lavoro che stavano svolgendo. A riguardo, il sito Fanpage.it ha sentito Antonio Papaleo, reporter investigativo italiano che per molti anni ha vissuto in Slovacchia, che conferma tutte le ipotesi: a suo dire, nell’omicidio di Kuciak sarebbe coinvolto un imprenditore calabrese con decine di società nel Paese dell’Europa centrale.

L’Italia è il quarto partner commerciale della Slovacchia e migliaia di nostri connazionali operano stabilmente nel Paese – spiega Papaleo a Fanpage -. Il crimine organizzato contribuisce certamente ad alimentare il flusso degli investimenti complessivi operati dalla comunità italiana in Slovacchia e si concentra negliinvestimenti immobiliari e nell’acquisizione di proprietà terriere e demaniali. Le truffe carosello sull’Iva e l’evasione fiscale sono le più produttive ma anche presentare un progetto ammesso a contributo e distrarne i fondi ricevuti per mezzo difatture false o gonfiate è un modo per conseguire forti guadagni illeciti. Le organizzazioni criminali italiane, specialmente la ‘Ndrangheta, hanno i capitali e le risorse umane per costruire facilmente il castello necessario a realizzare questo tipo di artifici” conclude il reporter.

Jan Kuciak, 27 anni, è stato ammazzato insieme alla sua compagna nel suo appartamento nel comune di Velka Macia, nei pressi di Trnava, nell’ovest della Slovacchia. La polizia indaga per duplice omicidio premeditato. Secondo Gaspar, le vittime sono state uccise tra giovedì e domenica scorsa da un professionista con un colpo solo: il giornalista è stato colpito al petto, la fidanzata alla testa. L’arma non è stata ritrovata. La polizia è arrivata sul posto dopo essere stata avvertita dalla madre della ragazza, che non riusciva a contattarla per telefono. Il cronista aveva lavorato anche sui Panama Papers. Il Governo slovacco ha deciso di stanziare un milione di euro per chi fornisce dettagli sull’omicidio e l’annuncio è stato dato dal premier Fico in diretta Facebook: accanto a lui, in bella mostra sul tavolo, c’era la taglia da un milione di euro in contanti. “Non legate persone innocenti senza alcuna prova a un duplice omicidio. Questo è superare la linea. Non è divertente”, ha detto ai giornalisti.