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Silvana Saguto a processo, l’accusa: “Virga jr scelto per compiacere il papà magistrato

Silvana Saguto a processo, l’accusa: “Virga jr scelto per compiacere il papà magistrato

Il pm Maurizio Bonaccorso, nel corso della requisitoria contro l’ex presidente della sezione misure di prevenzione di Palermo, si sofferma sugli incarichi assegnati al giovane amministratore giudiziario: “Non aveva esperienza e competenza necessaria e Saguto lo sapeva”

Walter Virga non aveva l’esperienza e la competenza necessaria per poter amministrare i beni delle società Rappa e Giardina Bagagli e di questo la dottoressa Silvana Saguto era consapevole. La scelta di nominarlo amministratore giudiziario Walter Virga derivava dalla necessità di compiacere Tommaso Virga (il padre mdr), magistrato ed ex membro del Csm”. E’ una delle accuse mosse all’ex presidente della sezione misure di prevenzione Silvana Saguto dal pm Maurizio Bonaccorso, nel corso della requisitoria del processo ripreso stamattina al tribunale di Caltanissetta.

 

“La violazione di legge – ha detto il pm – non è aver nominato il figlio di un magistrato ma averlo nominato nella consapevolezza che non aveva i requisiti”.

 

Alla sbarra, oltre a Silvana Saguto, ci sono il padre Vittorio Saguto, il marito Lorenzo Caramma e il figlio Emanuele, gli amministratori giudiziari Gaetano Cappellano Seminara, Walter Virga, Aulo Gigante e Nicola Santangelo, il colonnello della Dia Rosolino Nasca, i docenti universitari Roberto Di Maria e Carmelo Provenzano, la moglie e la collaboratrice di Provenzano, Maria Ingrao e Calogera Manta, l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, l’ex giudice della sezione misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte.

 

Per Bonaccorso “la vicenda di Walter Virga è una vicenda anomala. Non c’è stata quella valutazione da un lato della competenza specifica del ragazzo, dall’altro della complessità dei beni da amministrare. Virga – ha continuato Bonaccorso – era giovanissimo e aveva esperienza come curatore fallimentare. Assegnargli due procedure complesse andando contro quelle che erano le prassi è stata un’anomalia non solo eclatante ma anche unica. Non c’è mai stato un giovane che ha avuto assegnate procedure così complesse. Al di là della scelta di nominare un giovane inesperiente sul campo, le amministrazioni Rappa e Giardina sono state un disastro. Ce lo dicono loro stessi nelle intercettazioni. Ci sono delle conversazioni dove è palese la loro preoccupazione”.

11 febbraio 2020

fonte:http://www.palermotoday.it/