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SIAMO OLTREMODO PREOCCUPATI PER GLI INVESTIMENTI DELLA CAMORRA NEL SUD PONTINO E NEL BASSO LAZIO………………….. CHI STA INDAGANDO SUI CAPITALI CHE SONO STATI INVESTITI E CHE CONTINUERANNO AD ESSERE INVESTITI ???????????

L’infelice legge, approvata dai governi precedenti , che consente ai magistrati di prestare servizio nelle DDA per 8 anni appena sta privando quella di Napoli delle persone più esperte. Andato via Cafiero de Raho ,la DDA di Napoli ha perso altri valenti magistrati come Ardituro,Milita ecc,mentre ce ne sono altri ancora prossimi a quel traguardo. Tutte persone brave e coraggiose che hanno accumulato negli anni un patrimonio di conoscenze e di esperienze davvero prezioso. Ci vorrà tempo prima che coloro che stanno subentrando al loro posto acquisiscano quelle qualità organizzative necessarie per la ripresa di quel ritmo di lavoro che ha caratterizzato finora la DDA partenopea. Ciò,anche se la mole del lavoro dovrebbe essersi in certo senso ridotto a seguito della ridefinizione delle competenze fra le due DDA,quella napoletana e l’altra romana,la quale ultima ha assunto su di sè,dopo la venuta del Procuratore Pignatone,tutto il carico di lavoro che riguarda il basso Lazio che prima gravava sulle spalle dei magistrati campani. Infatti,anche se i reati venivano commessi nel Lazio,gli autori di essi appartenevano ad organizzazioni della camorra tutte provenienti dalla Campania e ciò obbligava quasi la DDA di Napoli, soprattutto per salvaguardare l’unitarietà dell’indagine,a seguire anche il filone che riguardava il Lazio.Ora non é più così e forse é meglio. Ma non é questo che ci preoccupa perché i magistrati di entrambe le DDA,quelle di Roma e di Napoli,sono tutti bravi ed affidabili. Ci inquieta,invece,l’impianto investigativo locale che ci appare non adeguatamente attrezzato per far fronte,fatta qualche eccezione, a fronteggiare la situazione. In particolare siamo preoccupati per le situazioni esistenti a Gaeta prima di tutte,ma anche a Formia e Fondi. Per non parlare di Cassino ,dopo lo spostamento del Dirigente del Commissariato che era persona esperta in quanto proveniente dalla DIA. Ci auguriamo di sbagliarci. La sensazione é che,a causa anche della fase imminente di riorganizzazione delle forze di polizia e del ridimensionamento delle risorse,ci sia una scarsa attenzione da parte del Viminale e dei vertici nazionali verso il basso Lazio,il cui territorio é ,com’é noto,fortemente infiltrato soprattutto da camorra e ‘ndrangheta. Non a caso i casalesi lo hanno definito ……..”provincia di Casale”,a significare,cioè, il loro forte dominio su cose e persone,non escluso una parte del mondo della politica. Non siamo per niente soddisfatti,tanto per citare un esempio,del funzionamento sul versante della lotta alle mafie del Commissariato di Formia come di quello di Gaeta. Avevamo fatto delle proposte di accorpamento dei due presidi ,che distano 6-7 chilometri l’uno dall’altro,oltre che della creazione di una sezione distaccata della Squadra Mobile di Latina,ma sembra che esse non siano state tenute affatto in considerazione. La Polizia di Stato a Formia,insieme alla Guardia di Finanza,dovrà assolutamente essere messa nelle condizioni di operare con la massima efficacia. Occorre personale specializzato soprattutto in indagini finanziarie,economiche e patrimoniali. Ad operare oggi in tale senso,considerate le qualità richieste,sono un solo Ispettore della Polizia di Stato ed un paio di sottufficiali della Guardia di Finanza. Non bastano. Occorrono almeno 4-5 altri operatori della Polizia ,ma bravi ed esperti, ed altrettanti della Guardia di Finanza. Per ottenere ciò noi siamo determinati ad impegnare tutto il peso ed il prestigio dell’Associazione Caponnetto perché non é possibile che,di fronte ad una situazione seria qual’é quella che investe il Basso Lazio,si continui a tollerare irresponsabilmente un comportamento non diciamo di inerzia ma quasi. Non é possibile. Noi stimiamo sia il Questore che il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Latina,ai quali confermiamo la nostra volontà di collaborazione e sappiamo che non dipende da loro,ma dai vertici nazionali dei due Corpi. Ma li preghiamo di farsi portavoce presso tali vertici della nostra determinazione,ove non si risolvessero questi problemi, al ricorso ai manifesti ed alle interpellanze e mozioni parlamentari. Non si può continuare ad addossare tutto il peso delle inchieste ai Corpi speciali che vengono da fuori ,siano essi la DIA,il ROS,il GICO e così via,anche perché questi,per colpa dei governi irresponsabili che si sono succeduti negli ultimi anni,sono fortemente debilitati e privati di uomini e risorse. Siamo anche preoccupati per Gaeta,dove,a parte gli investimenti già fatti dalla camorra senza che nessuno li abbia finora monitorati come era necessario fare ,é prevedibile ,con l’ampliamento delle attività del porto,che le organizzazione criminali accentuino la loro presenza ed il loro interesse che già finora sono stati e sono significativi. I carabinieri hanno mandato un Comandante di Stazione bravo ed esperto,ma non basta. Occorrono altri 4-5 sottufficiali con l’esperienza e le qualità che egli ha.