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Sequestrato il gassificatore di Malagrotta

DOPO L’INTERVENTO DEL PREFETTO DI ROMA MOSCA, SEQUESTRATO IL GASSIFICATORE DI MALAGROTTA

I Carabinieri del NOE hanno messo sotto sequestro, a due giorni dall’inaugurazione ufficiale, il gassificatore di Malagrotta.

Questo provvedimento è la logica conseguenza delle irregolarità riscontrate dai sopralluoghi:

1 dei Vigili del Fuoco, avvenuto l’8 agosto 2008, dove il personale VVF incaricato del sopralluogo ha preso atto che i lavori, sia edili che impiantistici, non risultavano, ancora completati anche se erano in corso attività di prova e messe a punto dell’impianto trattamento acque provenienti dal percolato

2 e dei due effettuati dal NOE il 16 e il 23 di settembre che hanno portato ad un esposto alla Procura sottolineando tra l’altro: “… Sono emerse alcune anomalie procedurali anche di carattere sostanziale… Dalla relazione tecnica inviata dalla Soc. Giovi il 1° luglio 2008 risulta che il serbatoio di ossigeno (già carico e operante) avrà la capacità di 200 mc… Risulta invece dalle certificazioni e da un rapido calcolo che il serbatoio medesimo è capace di uno stoccaggio massimo di 228 tonnellate e pertanto rientra a pieno titolo negli adempimenti di cui al ddl 334/99 (Seveso II)… ”.

Il giudizio complessivo espresso nell’esposto: “La situazione riscontrata suscita “perplessità sul piano operativo, procedurale e della sicurezza”. ” non lascia dubbi sulla gravità della situazione riscontrata.

I cittadini della Valle Galeria e i Comitati Territoriali non sono sorpresi dall’esito di questi controlli, perché da circa un quarto di secolo denunciano, inascoltati, una gestione della discarica di Malagrotta sempre ai limiti della legge e spesso anche oltre, come testimoniano le due condanne già definitive e l’ultima recentissima in primo grado del responsabile unico della discarica. Una gestione che ha creato disagi enormi, e temiamo anche patologie, alla cittadinanza, nell’assoluta mancanza di controlli da parte delle Istituzioni e delle varie amministrazioni succedutesi in questo lungo periodo.

E’ stato sufficiente infatti che fossero effettuati alcuni controlli e verifiche per portare al sequestro dell’impianto di gassificazione e di tutti gli atti autorizzativi, confermando tutti i timori dei cittadini per l’avvio di questo impianto.

E mentre l’Avvocato Cerroni non cessa di indignare la popolazione con le sue provocazioni: “farò conferire in discarira i rifiuti per altri duecento anni” e che “a Malagrotta si respira aria pulita”. lascia perplessi e stupiti l’atteggiamento sorpreso di alcuni amministratori, tra i quali il Presidente della Regione, Piero Marrazzo, che banalizzano “l’incidente” quasi si trattasse di una semplice dimenticanza o inavvertenza amministrativa, sanabile con l’apposizione di qualche timbro sulle autorizzazioni, e non di avviare una seria indagine per verificare la sicurezza e la salute dei cittadini, adesso e in funzione delle conseguenze future, partendo da un riesame della tecnologia dell’impianto, dell’iter autorizzativo, dei controlli sulle emissioni, della composizione, nocività e destinazione delle scorie.

E infine riaffermiamo la necessità inderogabile che venga finalmente effettuato quello “STUDIO INTEGRATO DI SICUREZZA DELL’ AREA VASTA” PER TUTTA LA ZONA DI MALAGROTTA – VALLE GALERIA che il Comune di Roma (X Dipartimento – Servizio VIA) aveva richiesto alla Regione Lazio fin dal dicembre 2003 in merito a questo impianto di combustione, che viene ad essere inserito in un’area classificata a rischio di incidente rilevante per la concentrazione degli impianti industriali che vi operano – area soggetta pertanto ai vincoli del DDL 338/99 (SEVESO II).

Chiediamo inoltre – per l’ennesima volta – che venga consultata la popolazione come espressamente stabilito dall’ Articolo 23 dello stesso Decreto 338/99. in merito al monitoraggio preventivo della qualità dell’aria della zona ed in merito ai controlli specifici in tempo reale delle operazioni dell’ impianto.

COMITATO MALAGROTTA