Non ci interessa affatto di apparire ripetitivi se insistiamo per l’ennesima volta sulla necessità di una riorganizzazione radicale delle forze dell’ordine in provincia di Latina.
Non siamo per niente d’accordo con quanti, non conoscendo la reale situazione deficienze dipendano dalla carenza degli organici delle tre forze di polizia.
In taluni casi sarà anche così, anche se le notizie di cui siamo in possesso provano che, se qualche carenza c’è, questa dipende unicamente da una non equa distribuzione delle forze in campo sul territorio provinciale.
Quello che manca, invece, è il lavoro di intelligence.
Sfidiamo chiunque a dimostrarci, ad esempio, che ci sono commissariati, stazioni, compagnie, brigate che dispongano di archivi aggiornati sulla criminalità organizzata, o, peggio, che facciano un lavoro in sintonia con l’ABI, sui conti bancari.
Oggi, quando si parla di mafie, bisogna soprattutto essere esperti in materia di banche perché è proprio attraverso le banche che le mafie movimentano fiumi di denaro.
Allora, se non si tengono minuto per minuto sotto osservazione i movimenti nelle banche, se non si fanno indagini sulle compravendite immobiliari e di terreni, sulle utenze idriche ed elettriche, sulle residenze anagrafiche, sugli appalti e sui subappalti pubblici ma anche privati, ci domandiamo e domandiamo che tipo di lotta alle mafie si fa e si intende fare.
La Guardia di Finanza in provincia di Frosinone è riuscita a individuare molti soggetti sospetti partendo dalle indagini sui proprietari di macchine di lusso, SUV e Mercedes.
Cosa elementare che ogni investigatore dovrebbe fare.
Come è possibile, invece, in provincia di Latina, fare un’azione efficace di contrasto se si continuano ad adottare tattiche vecchie, non partendo dalle indagini patrimoniali ed economiche???
Possibile che nessuno vuole capirlo?
