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Sabaudia. Le responsabilità politiche. Il caso della clinica a Borgo Vodice

LE RESPONSABILITA’ DELLA POLITICA NELLA VICENDA DELL’IMPERO DI BENI SOSPETTI SEQUESTRATI A SABAUDIA

Se si riprendono negli archivi del Comune di Sabaudia e della Regione Lazio i fascicoli relativi al progetto di realizzazione di una struttura sanitaria a Borgo Vodice sull’area di un ex pollificio e se si acquisiscono i numeri del quotidiano “Latina Oggi” e degli altri giornali dell’epoca che pubblicarono gli interventi furibondi contro la nostra Associazione rea di essere intervenuta per tentare di bloccare quella richiesta, si hanno nomi e cognomi dei vari sodali.

Gli unici che hanno le carte in regola per parlare oggi sono i consiglieri comunali dell’opposizione dell’epoca che ci chiamarono e ci chiesero di intervenire dopo che avevano fatto una battaglia durissima, purtroppo persa, in consiglio comunale contro la variante urbanistica.

Gli altri – compresi il governatore e gli assessori regionali, da noi preavvertiti, ma che approvarono lo stesso la variante, anche se, successivamente, revocarono la delibera insieme a quella che riguardava Bosco Faito- qualche spiegazione dovranno darla, se chiamati a rendere conto del loro comportamento.

E noi suggeriamo di chiamarli tutti perché, se non si decide di alzare il livello di attenzione ai piani alti, alla politica tanto per intenderci, di “casi Fondi”, in cui si acchiappa sempre la manovalanza lasciando indenne chi conta veramente, ne avremo ad iosa.

E l’immagine delle Istituzioni uscirà sempre più a pezzi.

Mettere su un impero del valore di quello individuato, ammesso che sia stato tutto individuato, non è facile se non si dispone di forti, fortissime complicità ed appoggi nella politica e nelle istituzioni.

Questo vale per Sabaudia, per Fondi, per Formia, per Civitavecchia, per Palermo, Milano e Roccacannuccia…

Non a caso noi abbiamo voluto rispolverare il “caso” della clinica di Borgo Vodice.

Lo abbiamo fatto per due motivi:

il primo, perché la nostra Associazione svolse un ruolo di primo piano nella vicenda per tentare di bloccare il tentativo, riuscendovi dopo tante battaglie;

il secondo, perché è soprattutto lì che possono individuarsi le complicità politiche.