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RIONE TRAIANO – Camorra. Sventagliata con 70 colpi di mitra, clan in guerra per il controllo del traffico di droga

Camorra. Sventagliata con 70 colpi di mitra, clan in guerra per il controllo del traffico di droga
Le due piste seguite dagli inquirenti: attacco del clan Puccinelli-Petrone o un’azione di fuoco pianificata a Soccavo

di REDAZIONE

Domenica 5 Giugno 2016

RIONE TRAIANO. Un attacco del clan Puccinelli-Petrone o un’azione di fuoco pianificata a Soccavo. Ecco le due piste seguite dalla polizia per chiarire la terribile sparatoria dell’altra notte nel cuore del rione Traiano, tra via Romolo e Remo e via Tertulliano. Un agguato con un duplice obiettivo: uccidere Raffale Pezzuti, 42enne rimasto ferito miracolosamente solo a una gamba e intimidire il gruppo Ivone-Carillo-Legnante, che controlla quella zona. Il precedente per droga a carico della vittima fa pensare a un fatto di sangue maturato negli spaccio, ma non si escludono ancora completamente altre ipotesi. Sullo sfondo ci potrebbe anche essere l’omicidio di Lucio Ciotola detto “Ciotola”, il pregiudicato ai domiciliari sorpreso a maggio scorso nella sua abitazione da killer travestiti da carabinieri.

Mancava poco alla mezzanotte quando è scattato l’allarme in via Romolo e Remo. Sul posto sono accorsi i poliziotti dell’Upg, del commissariato San Paolo, di Bagnoli e della Squadra mobile della questura: una task-force proporzionata alla gravità dell’evento: ben 70 bossoli di calibro 9 sono stati infatti trovati e sequestrati, oltre al ferimento di Raffaele Pezzuti. Un volume di fuoco impressionate, opera di due mitragliette, che non si spiega soltanto con la volontà di uccidere il 42enne. Alcuni colpi hanno distrutto tubature dell’acqua e molte abitazioni sono a secco. Gli investigatori ritengono che la sparatoria servisse anche a mostrare i muscoli nei confronti del gruppo Ivone-Carillo-Legnante, considerato il più forte nella zona.

Il ferito, che abita a poca distanza dal luogo dell’agguato, stava rincasando quando gli hanno sparato contro da una motocicletta. Erano in due, secondo le vaghe e frammentarie testimonianze raccolte, e hanno fatto fuoco a ripetizione. Alcuni proiettili hanno centrato un basso all’altezza del civico 128, conficcandosi nelle finestre e dentro la cucina. Altri hanno colpito un’autovettura parcheggiata in strada. Il terrore nella zona si è diffuso rapidamente insieme alle voci insistenti di una persona ferita gravemente. Per fortuna invece Raffaele Pezzuti (che non ha condanne a carico) se l’è cavata con una prognosi di 30 giorni e già all’alba è tornato a casa dall’ospedale San Paolo, dov’era giunto con un’ambulanza del 118.

Sentito dagli investigatori del commissariato San Paolo e della Mobile, ha dichiarato di non aver visto chi ha sparato e di non avere idea del movente. “Forse non ero io il bersaglio”, avrebbe aggiunto. Gli investigatori non hanno dubbi che il movente dell’attentato stia nei traffici di sostanze stupefacenti, molto fiorenti al punto che il rione Traiano per volume d’affari avrebbe pareggiato Scampia. Girando i soldi, gli screzi possono essere frequenti e ciò potrebbe essere accaduto. Ma c’è anche l’ipotesi che il ferimento sia collegato alla guerra in corso tra i Vigilia e i Sorianiello di Soccavo, con questi ultimi che avrebbero appoggi proprio nel rione Traiano.

IL ROMA

fonte:www.internapoli.it