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Riflettori al massimo su Gaeta…

Riflettori accesi al massimo su Gaeta.

Con piacere abbiamo rilevato che nei programmi elettorali di taluni partiti a Gaeta il tema della lotta alle mafie ha occupato un posto centrale.

Si tratta ora di verificare se alle enunciazioni di principi seguiranno fatti concreti.

Ma questo è un altro discorso sul quale incentreremo la nostra attenzione.

E già siamo al lavoro per accertare eventuali fragilità che possano registrarsi cammin facendo.

Gaeta, com’è noto, è il comune della provincia di Latina che registra già il più alto numero di beni confiscati alla camorra e DNA e DIA indicano il suo territorio, insieme a quello di Formia, Fondi e dell’intero sud pontino, fra i più infiltrati dalle organizzazioni criminali.

La sua economia, particolarmente nei settori dell’edilizia e del commercio, se non è ancora quasi per intero monopolizzato da queste, poco ci manca.

Il problema è che, purtroppo, è mancato finora un’adeguata azione di contrasto da parte dei presidi locali dello Stato ed il nostro timore deriva proprio da questa inadeguatezza.

I risultati raggiunti finora si debbono infatti quasi per intero all’intervento di corpi centrali, in ispecial modo la DIA, e da inchieste partite da distretti esterni.

Ora, con i lavori di ampliamento del porto commerciale e di quelli previsti dalla realizzazione di ben 3 porti turistici privati, i nostri timori aumentano perché sicuramente i riflettori dei clan si accenderanno.

Già abbiamo avuto al riguardo sentore di qualche presenza sospetta di soggetti provenienti dalla vicina Campania.

Ci sono state segnalate, inoltre, compravendite di terreni abbandonati nella zona di Montetortona e temiamo che prima o poi qualcuno cominci a fare pressioni per trasformare quei siti da agricoli in edificabili.

Chiediamo, pertanto, alle forze dell’ordine di tenere particolarmente sott’occhio ogni eventuale movimento al riguardo.

Comunque, come già detto, noi siamo già, come al solito, al lavoro per raccogliere ogni elemento utile all’azione investigativa che dovrà essere da ora in avanti particolarmente attenta.

In quest’ottica diamo una significativa importanza al Convegno da noi promosso per il 7 giugno a Terracina alla presenza, fra gli altri, del Procuratore Capo della DDA di Napoli Federico Cafiero de Raho e del Capo della Mobile di Latina Cristiano Tatarelli, persone validissime alle quali tanto dobbiamo.

Sarà un’occasione per fare il punto della situazione relativa alla penetrazione mafiosa nel Basso Lazio e della necessità di coinvolgere nella lotta contro le mafie tutte le persone oneste.