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Rifiuti tossici interrati in provincia di Frosinone? C’è dietro la camorra?

Prefetto di Frosinone
Al Sindaco di Pastena
Al Comando Caserma Carabinieri di Pontecorvo
Al Comando Provinciale Guardia di Finanza
Al Direttore ARPA Frosinone
LORO SEDI

Oggetto: rifiuti tossici e discariche Tav nel comune di Pastena

In più occasioni abbiamo posto il problema del possibile interramento di
rifiuti tossici e pericolosi nelle discariche che furono usate dai cantieri
della Tav per smaltire il materiale proveniente dalla costruzione della
linea ferroviaria Roma –Napoli.
Un ragionamento frutto della conoscenza di fenomeni malavitosi che hanno
coinvolto nel corso degli ultimi anni numerosi cantieri e molte ditte tenute
sotto il controllo della criminalità organizzata che ha illegalmente lucrato
sia nell’appropriazione dei sub-appalti e sia nello smaltimento di ogni
genere di rifiuti pericolosi provenienti da molte regioni italiane.
Nessuno è in grado di affermare se questo malaffare abbia o meno coinvolto
le nostre terre però per il lento e subdolo radicamento della malavita sul
territorio ciociaro, c’è il timore che questo sia potuto succedere.
La recente scoperta dell’inquinamento della valle del Sacco di fatto
sottolinea come per il facile guadagno in molti hanno ritenuto utile mettere
da parte sia le norme di legge e sia i principi etici inerenti il rispetto dell’
ambiente e la tutela della salute dei cittadini.
Le notizie riguardanti Pastena, apparse sulla stampa e tuttora
rintracciabili su internet, facevano riferimento anche ai racconti di persone del luogo che
avevano notato, soprattutto nelle ore notturne un sostenuto traffico di
camion che con la complicità del buio facevano rotolare sottoterra innumerevoli
bidoni metallici.
Inoltre non sono mancati recentemente i riscontri di laboratorio di alcuni
metalli pesanti presenti nelle acque di scolo che, se evidenziati negli anni
passati, avrebbero reso fuorilegge soprattutto un sito in prossimità delle
Grotte. Benché le recenti norme del Ministero dell’Ambiente abbiano innalzato
i limiti di tolleranza di molte sostanze tossiche attenuandone la pericolosità
sociale rimane da spiegare il motivo della loro alta concentrazione nelle
acque prelevate a ridosso di una di questa superficie usata come discarica dai
cantieri della Tav.
Nelle ultime elezioni amministrative siamo rimasti nell’ombra per evitare
facili strumentalizzazioni e per impedire le speculazioni di coloro che
cercavano qualsiasi scusa per girare attorno all’argomento senza prendere
alcuna decisione.
Volutamente siamo rimasti in silenzio perché l’accertamento della verità e
la verifica dell’eventuale presenza di rifiuti tossici e pericolosi è un’
esigenza primaria per tutelare il futuro del nostro paese.
Anche durante l’estate non abbiamo detto nulla per non disturbare il clima
rilassato e cordiale che accoglie i visitatori e per evitare di essere
giudicati come i soliti chiacchieroni che agitano inutilmente le acque pur
di essere al centro dell’attenzione.
Ora è arrivato il momento di mettere da parte incertezze ed esitazioni ed
occorre che ognuno faccia la sua parte perché noi tutti abbiamo l’obbligo
morale e il dovere civico di accertare la verità a tutela della salute dei
cittadini.
Tuttavia se fossimo in un paese assolutamente normale le reiterate
affermazioni riguardanti l’inquinamento ambientale, già da tempo avrebbero
di certo smosso la curiosità di tutti quegli organismi istituzionali preposti
al controllo della legalità e alla salvaguardia dell’ambiente, invece a Pastena
e dintorni non è successo assolutamente nulla, nonostante l’impatto negativo
che simili notizie possono avere sullo sviluppo turistico.
Nessuno si preoccupa di nulla, nonostante sia stata fatta una denuncia
pubblica, durante lo svolgimento del consiglio comunale.
Molti pensano di liquidare il problema riducendolo ad una semplice
contrapposizione politica tra alcuni cittadini e il governo del paese, anzi,
ancora peggio, ad una lite condominiale tra il sottoscritto e il sindaco di
Pastena equiparando questi racconti a farneticazioni solitarie che non hanno
alcun riscontro con la realtà.
Nessuno muove un dito per andare a scavare nel passato né tantomeno sotto
terra per paura di trovarsi di fronte ad una verità scomoda ed ingombrante,
nessuno si muove per dare risposte certe ai cittadini, nessuno fa nulla e
nessuno si assume la responsabilità di andare a effettuare le necessarie
verifiche sul sito sospetto.
Per quanto mi riguarda non cerco di aver ragione a tutti i costi, anzi, per
il bene di Pastena, spero di sbagliarmi però adesso aspetto che qualcuno mi dia
la dimostrazione certa che ho torto.
E’ per questo motivo che attendo da S. E. il Prefetto, di recente ospite di
varie iniziative del comune di Pastena, dallo stesso sindaco di Pastena, dal
comando dei carabinieri, dal comando provinciale della Guardia di Finanza,
dal direttore dell’Arpa decisioni importanti per chiarire una volta per tutte il
mistero di queste discariche.

Pastena 28 settembre 2009
dott. Arturo Gnesi