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Richiesta iniziative Commissione Antimafia

PUBBLICHIAMO IL TESTO DI UNA NOTA INVIATA IL 16. 12. 2004 AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA DA: CGIL POMEZIA-ANZIO-NETTUNO-ARDEA, ASS. COORDINAMENTO ANTIMAFIA ANZIO-NETTUNO, ASS. ANTIMAFIA “ANTONINO CAPONNETTO” LAZIO,

Alla cortese attenzione del Presidente della Commissione
Antimafia on. Roberto Centaro

Signor Presidente,

il litorale laziale (da Anzio alla foce del Garigliano) è da tempo fortemente infiltrato da consorterie criminali di diversa estrazione. E’ opportuno fornire, pertanto, un breve quadro della legalità nei comuni compresi in tale fascia.
Nel novembre del 2000 un’indagine, coordinata dalla Procura distrettuale antimafia, ha portato all’individuazione dell’organizzazione criminale guidata da Armando Martinelli, dedita all’imposizione del “pizzo” a Pomezia. Giova ricordare che, in seguito alle indagini contro il clan Martinelli, gli inquirenti hanno individuato un vasto giro di corruzione che coinvolgeva, quasi interamente, il Consiglio e la Giunta di Pomezia. Attualmente è pendente innanzi all’ottava sezione del Tribunale di Roma un procedimento a carico di diciotto tra ex amministratori e consiglieri di Pomezia.
Tutto il litorale romano è interessato da anni da incendi, attentati che colpiscono commercianti, imprenditori e politici tra Anzio, Nettuno, Ostia e Pomezia. La stessa cosa si può dire di comuni, come Fondi e Formia, collocati nel sud pontino.
Lo stesso Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Roma, dr. Salvatore Secchione, ha ricordato la presenza di organizzazioni criminali di tipo mafioso nella nostra Regione- Il Procuratore ha evidenziato l’attività della competente D. D. A. e le segnalazioni delle Procure di latina, Tivoli e Civitavecchia in ordine a infiltrazioni del crimine organizzato. Nessuna segnalazione risulta dalla Procura di Velletri, in controtendenza con i dati fattuali, emersi fino ad ora da documenti della DIA, del Ministero dell’Interno e della stessa Commissione di inchiesta Antimafia. L’operazione Appia-Mithos, scaturita dalle indagini del ROS, coordinata dalle DDA di Roma e Catanzaro, hanno rilevato la presenza della ‘ndrina Gallace-Novella-Metastasio-Ruga, da tempo radicata nel territorio.
In queste realtà insistono anche agguerrite consorterie criminali ascrivibili alla Cosa Nostra catanese e in particolare ai clan Tomasello e Mazzei, come testimoniano alcuni importanti procedimenti avviati dalla competente DDA. Recenti indagini della DDA della capitale hanno individuato in Ostia un sodalizio mafioso (cosiddetta operazione Anco Marzio).
Anche in molti comuni della provincia di Latina e del Cassinate si avverte da anni la presenza di clan malavitosi, in particolare di origine campana, ma anche calabrese e siciliana i quali, con cospicui investimenti finanziari, stanno tentando (v. MOF di Fondi, Porto di Gaeta, settori immobiliare e commerciale di Formia e Minturno, ecc. ) di condizionare pesantemente l’economia del sud del Lazio.
L’operazione “Formia connection” di queste settimane è la riprova più evidente della fondatezza dei rapporti redatti nel tempo dagli organi istituzionali ed associativi.

Alla luce di quanto sopra, riteniamo che sia necessaria un’iniziativa urgente della Commissione Parlamentare d’inchiesta da Lei presieduta, al fine di accertare la gravità della situazione ed individuare gli strumenti più idonei per contrastarla.

IANNILLI – LEVANTINI – DI CESARE