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Riceviamo e pubblichiamo volentieri la nota pervenutaci dal caro amico Mario Catania del Coordinamento di “Libera” di Frosinone

Roma. Smantellata dalla DDA Campana una organizzazione camorristica operante nel Lazio.

23.03.2010.

E’ stata una imponente operazione di polizia che ha visto impiegati centinaia tra poliziotti e finanzieri, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli e affidata alla Questura di Latina e Roma e al G. I. C. O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma.

L’indagine, durata oltre due anni, ha permesso di smantellare un’organizzazione camorristica facente capo al clan Mallardo di Giugliano in Campania a nord della città di Napoli, inserito nel cartello criminale denominato Alleanza di Secondigliano.

Dodici sono stati i provvedimenti restrittivi a carico di altrettante persone residenti in Campania e nel Lazio,ritenute responsabili di associazione a delinquere di stampo camorristico finalizzata al controllo di attività economiche, al riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita. Su disposizione dei magistrati campani sono stati sequestrati centinaia di terreni, fabbricati e locali commerciali, decine di conti correnti bancari, auto e moto, imbarcazioni e polizze assicurative per un valore complessivo di oltre 500 milioni di euro.

Nello specifico: 30 società, 198 terreni, 456 fabbricati, tra i quali una villa e 71 locali commerciali, 49 rapporti bancari, 27 tra auto e motoveicoli, due imbarcazioni e due polizze assicurative.

L’indagine, ha permesso di rilevare due holding imprenditoriali, attive soprattutto nel settore dell’edilizia, nelle Province di Roma, Latina e Napoli, gestite direttamente da esponenti del clan o attraverso prestanomi locali.

Tutte persone collegate al clan camorristico Mallardo ,il cui capo clan è Francesco Mallardo, 59 anni, referente di un patto con le altre cosche criminali dei Licciardi e dei Contini che hanno dato vita al potentissimo cartello criminale dell’Alleanza di Secondigliano, nel quale lo stesso Mallardo ha sempre avuto un ruolo centrale.

Il boss fu arrestato il 29 agosto del 2003 a Nola, nel Napoletano, sull’ autostrada A30 al termine di un inseguimento delle forze di polizia. Al momento della cattura era considerato uno dei cinque super latitanti della camorra. Ancora una volta per quanto riguarda la regione Lazio è di particolare rilievo il sequestro delle aree ex Desco di Terracina e Madonna delle Grazie di Fondi che dimostrano come in queste due città sia intensa l’attività economica ed imprenditoriale dei clan, favorita anche da pezzi della politica che non solo negano il fenomeno del radicamento mafioso ma che spesse volte lo favoriscono.

L’indagine, durata oltre due anni, ha permesso di evidenziare l’attività di due holding imprenditoriali, operanti tra le province di Roma, Latina e Napoli nel settore dell’edilizia facenti capo a clan mafiosi campani che hanno ottenuto,specie nel Lazio,complicità locali su cui sono in corso ulteriori accertamenti da parte della DDA napoletana.

Il tutto conferma come il ciclo del calcestruzzo ed il settore immobiliare ma anche le attività più tradizionali come l’usura, il riciclaggio,lo spaccio ed il traffico di droga siano il business delle mafie a Roma e nel Lazio.

Antonio Turri responsabile regionale di Libera