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Riceviamo e pubblichiamo da parte dell’amico Arturo Gnesi, Sindaco di Pastena, la nota che sotto riportiamo

GNESI ACCUSATO DI “INFANGARE PASTENA”?

Una manipolazione totale della realtà e del lavoro che abbiamo svolto in questi mesi, mentre da tempo ci saremmo aspettati una sola risposta “Andiamo a vedere cosa c’è di vero!”

Invece ha allontanato l’argomento già da quando era consigliere regionale e portavoce del comune di Pastena e aveva i mezzi e le risorse per risolvere tra le mura domestiche un problema talmente serio che solo chi è abbagliato dal proprio narcisismo non riesce a valutare. Lo abbiamo sollecitato più volte, abbiamo esposto educatamente e con riservatezza i problemi legati all’inquinamento ambientale e all’infiltrazioni mafiose ma da parte di D’Ovidio non c’è stato mai il minimo interesse, mai un’iniziativa valida per approfondire un argomento che potrebbe avere implicazioni drammatiche sul futuro di Pastena. Ne abbiamo parlato in consiglio comunale ma l’ex sindaco, nonché proprietario del terreno e parente di D’Ovidio, ha solo minacciato querele, trascurando gli obblighi istituzionali legati al suo mandato che includono anche la salvaguardia della salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente.

D’Ovidio alza la voce, sale sul pulpito e aizza gli animi, senza farsi l’esame di coscienza, senza mai mettersi in discussione, perché se il problema è arrivato all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale è principalmente colpa delle sue paure e delle sue indecisioni e soprattutto dell’estrema malafede con la quale ha sempre trattato un problema vivo, attuale e drammatico presente in Ciociaria. D’Ovidio attacca e delegittima l’azione di un’amministrazione che ha trovato un paese disastrato e saccheggiato da imprese corsare, tecnici improvvisati che hanno realizzato opere segno del declino dell’etica pubblica e del degrado morale.

D’Ovidio difende un sistema di potere che ha portato al dissesto economico il nostro paese, si erge a paladino di una ripresa economica quando in questi anni è stato l’artefice di investimenti inconcludenti che hanno colpito mortalmente il turismo con infrastrutture che sono il tangibile segno della disdicevole collusione tra affari e politica. Il territorio sta soffrendo questa presenza ingombrante che ancora condiziona pesantemente la vita pubblica e ne frena la rinascita civile ed economica. Noi non saremo certamente intimoriti dalle sue velenose analisi e dai suoi sprezzanti giudizi, siamo sempre stati disponibili al confronto per spiegare le ragioni con le quali portiamo avanti, faticosamente e pericolosamente, alcune battaglie civili.

Lo abbiamo sempre invitato a schierarsi accanto a noi per accertare la verità sulla presenza dei rifiuti tossici e ancora lo sfidiamo e gli chiediamo di “andare a vedere se è vero”. Finora ha sempre fatto finta di niente e ci ha sempre accusato di denigrare il paese e buttare fango su Pastena.

Stiamo assolvendo ad un compito istituzionale e nemmeno D’Ovidio ci fermerà, nemmeno le sue invettive, nemmeno la sua rabbia, nemmeno la forza oscura di un potere che ancora detiene, nonostante le sue recenti sconfitte elettorali. Andremo avanti perché abbiamo fiducia nel futuro del nostro paese e perché vogliamo servire il paese e le istituzioni al contrario di chi in questi anni ha fatto esattamente il contrario.