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Reggio, crac Multiservizi: indagato l’ex sindaco Giuseppe Scopelliti

Reggio, crac Multiservizi: indagato l’ex sindaco Giuseppe Scopelliti

C’è l’ex sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti tra gli indagati dell’operazione della Guardia di finanza, coordinata dalla Dda reggina, che ha fatto luce su un disegno criminoso volto a distrarre e dissipare il patrimonio delle società “Multiservizi S.p.a.” e “Gestione Servizi Territoriale S.r.l.” (G.S.T. S.r.l.) in pregiudizio dei creditori, cagionandone dolosamente il fallimento. L’operazione ha portato oggi all’arresto di 8 persone per bancarotta fraudolenta e al sequestro di somme di denaro per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro.

L’ex primo cittadino del ‘Modello Reggio’ ed ex governatore della Calabria è indagato, a piede libero, insieme a Paolo Vazzana, Andrea Michele Viola, Edoardo Africa, Maria Vincenzina Nardo, Tommasina Augusta D’Agostino, Francesco Borruto, Domenico Pensabene, Alessandro Pellegrino, Francesca Cozzupoli. Multiservizi e i fondi pubblici alle cosche. Un vero e proprio piano strategico diretto al controllo della cosa pubblica e all’accaparramento di ingenti profitti “per far si’ che la Multiservizi S.p.a. divenisse uno strumento funzionale al soddisfacimento degli interessi economici della ‘ndrangheta e di alcune famiglie di imprenditori ad essa legate”. E’ quanto contenuto negli atti dell’inchiesta sulla manutenzione della rete stradale cittadina, della rete idrica, dell’illuminazione, delle scuole e dei parchi che dovevano essere assicurati dai milionari stanziamenti di fondi pubblici confluiti nella Multiservizi spa. Denaro che, piuttosto che essere destinato al soddisfacimento di primari interessi e bisogni della collettivita’, grazie al patto scellerato con politici e imprenditori collusi e disonesti, sarebbe finito invece nelle tasche delle cosche. Un fiume di denaro che, attraverso un meccanismo fraudolento, ha favorito societa’ facenti capo a famiglie risultate avere stabili collegamenti con la criminalita’ organizzata reggina a discapito della collettivita’. Stamane i militari della Comando Provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri hanno eseguito 8 provvedimenti cautelari anche con il supporto dei colleghi di Milano, Siena ed Agropoli. L’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari e’ stata emessa dall’Ufficio del gip di Reggio Calabria, Giovanna Sergi, su richiesta del Procuratore Aggiunto, Gerardo Dominijanni nei confronti degli imprenditori reggini Pietro Cozzupoli, di 81 anni, Lauro Mamone, di 62 anni, Giuseppe Rechichi, di 61 anni, Antonino Rechichi, di 34 anni, Giovanni Rechichi, di 35 anni, Rosario Rechichi, di 58 anni, Michelangelo Tibaldi, di 52 anni e Michele Tibaldi, di 32 anni, poiche’ ritenuti responsabili,a vario titolo e in concorso tra loro, di bancarotta fraudolenta. Secondo le indagini, quali titolari di cariche e/o qualifiche societarie, con piu’ azioni esecutive del medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, gli arrestati avrebbero distratto e dissipato il patrimonio delle societa’ “Multiservizi S.p.a.” e “Gestione Servizi Territoriale S.r.l.” (G.S.T. S.r.l.) in pregiudizio dei creditori, cagionandone dolosamente il fallimento. Contestualmente e’ stato eseguito un “decreto di sequestro preventivo d’urgenza e contestuale richiesta di convalida” nei confronti di Pietro Cozzupoli, Michelangelo Tibaldi, Brick srl e della Ingg. Demetrio, Pietro e Domenico Cozzupoli srl – che dispone il sequestro di somme di denaro per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro.

 

3 Ottobre 2019

fonte:http://ildispaccio.it

 

Reggio, fondi pubblici alle cosche grazie ad accordi con politici e imprenditori: i NOMI degli arrestati

Bancarotta fraudolenta. E’ questa l’accusa per le persone arrestate questa mattina dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria (con il supporto operativo dei colleghi di Milano, Siena ed Agropoli), nell’ambito dell’inchiesta che ha fatto luce sul crac della Multiservizi. In particolare, l’operazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria avrebbe accertato come gli indagati abbiano distratto e dissipato il patrimonio delle società “Multiservizi S.p.a.” e “Gestione Servizi Territoriale S.r.l.” (G.S.T. S.r.l.) in pregiudizio dei creditori, cagionandone dolosamente il fallimento.

I nomi degli arrestati Cozzupoli Pietro, cl. ’38 Mamone Lauro, cl. ’57 Rechichi Giuseppe Rocco Giovanni detto “Pino”, cl. ’58 Rechichi Antonino, cl. ’85 Rechichi Giovanni, cl ’85 Rechichi Rosario Giovanni cl. ’61 Tibaldi Michelangelo Maria, cl. ’67 Tibaldi Michele, cl. ’87

 

3 Ottobre 2019

fonte:http://ildispaccio.it