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Rapporto Eurispes 2009: 130 miliardi di euro il fatturato delle mafie nel 2008 in Italia

130 MILIARDI EURO FATTURATO MAFIE NEL 2008
E’ di circa 130 miliardi di euro il fatturato di mafia, camorra, ‘ndrangheta e sacra corona unita nel 2008, con un utile che sfiora i 70 miliardi. La principale fonte di guadagni resta il traffico di droga (59 miliardi di euro), mentre armi ed altri traffici portano nelle tasche dei mafiosi 5,8 miliardi dell’attivo, il racket 9 miliardi, l’usura 12,6 miliardi. Un mercato emergente che inizia a registrare un importante giro di affari è quello delle ecomafie, che pesa per 16 miliardi di euro. La ricchezza dei patrimoni della criminalità organizzata, segnala l’Eurispes, emerge anche dai sequestri operati dalle forze dell’ordine: 5,2 miliardi di euro, di cui 2,9 miliardi alla camorra, 1,4 alla mafia e 231 milioni alla ‘ndrangheta.
CROLLO FURTI NEL 2008, 500.000 IN MENO DEL 2007
Crollo dei furti in Italia nel 2008: dagli 1,6 milioni del 2007 si è passati agli 1,1 milioni dello scorso anno (-39,7%). Il furto di auto rappresenta il 26% del totale dei furti consumati, mentre quelli in appartamento il 10%. Tra le province più colpite dal fenomeno nei primi dieci mesi del 2008 c’é Milano (145.695), Roma (127.502), Torino (65.701), Napoli (59.152). In calo anche le rapine: 39.750 casi nei primi dieci mesi del 2008 (-28,8% rispetto al 2007). Napoli (9.255), Milano (5.118) e Roma (3.738) le province più interessate.
ITALIA PRIMA IN EUROPA PER NUMERO FORZE ORDINE
L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di uomini impiegati nelle forze dell’ordine: 328.368 effettivi tra carabinieri, polizia, guardia di finanza, corpo forestale e polizia penitenziaria.  Con 571 addetti all’ordine pubblico ogni 100.000 abitanti l’Italia supera di gran lunga la Germania (321), la Gran Bretagna (268) e la Francia (227). Ogni italiano destina inoltre per le spese a sostegno dell’ordine pubblico il 2,1% della ricchezza nazionale, pari a circa 500 euro pro capite. Fra i paesi Ue, l’Italia è seconda solo alla Gran Bretagna (2,5%), mentre precede la Spagna (1,85%), la Germania (1,7%) e la Francia (1,2%)
GIUSTIZIA, 86% ITALIANI CONTRO LODO ALFANO
L’86,3% degli italiani è contrario all’immunità per le alte cariche dello Stato, prevista dal cosiddetto Lodo Alfano. E’ il risultato del sondaggio svolto dall’Eurispes sull’opinione dei cittadini sui temi della Giustizia. I favorevoli sono il 9,4%. La fetta più consistente fra i contrari è costituita dai giovani dai 18 ai 24 anni: il 93,8% ritiene inadeguata la legge sull’immunità parlamentare; i 35-44enni scendono al 88,9%; i 25-34 all’86,8%. “La disapprovazione nei confronti di tale provvedimento è, tuttavia, un sentimento che accomuna indistintamente tutte le aree politiche rappresentate, seppur a livelli differenti – fa notare l’Eurispes – sono, infatti, contrari gli elettori di centro sinistra (90,7%), di centro (84,4%), di destra (79,7%) e di centro destra (76,9%)”. Il sondaggio dà una risposta anche sulle cause dei mali della giustizia: per il 62,3% degli interpellati il problema principale è la durata irragionevole dei processi; per il 20,4% é l’inadeguatezza dell’ordinamento giuridico; per il 10% è la mancanza di imparzialità dei magistrati. Solo l’1,6% giudica positivo l’ operato di questa Istituzione.
ALMENO 6 ITALIANI SU 10 BOCCIANO MAESTRO UNICO
Almeno sei italiani su 10 (64%) bocciano il ritorno del cosiddetto maestro unico nella scuola elementare. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dall’ Eurispes. Se il 62,2% dei connazionali ha accolto sfavorevolmente anche l’introduzione delle “classi-ponte” pensate per colmare le lacune linguistiche dei bambini stranieri, hanno, invece, ricevuto migliore accoglienza altre novità. Il 58,1% dei cittadini condivide, infatti, il provvedimento secondo il quale il giudizio sull’andamento scolastico debba essere espresso in decimi. Numerosi sono stati i riscontri positivi ottenuti anche dalla reintroduzione del voto in condotta (62,5%). Che i giovani abbiano bisogno di essere educati alla disciplina e al rispetto delle regole è confermato ulteriormente dall’alta percentuale di italiani che considera utile lo studio dell’educazione civica (78,5%). Un altro aspetto, che ha avuto un riscontro positivo, riguarda l’obbligo di adottare libri di testo il cui contenuto rimane invariato per l’intero arco del ciclo scolastico (67%). Sondato anche il gradimento sulle novità prospettate per l’università. Sono soprattutto i più giovani, tra i 18 e i 24 anni, a sostenere che la trasformazione degli atenei in fondazioni non sia la strada più giusta per sostenere lo sviluppo dell’insegnamento accademico e, quindi, della ricerca: il 69,8%, infatti, è per nulla (43,8%) o poco (26%) d’accordo con tale possibilità.
PIU’ ‘PAPERONI’ IN ITALIA, RADDOPPIERANNO NEL 2010
Nel 2006 le famiglie italiane che potevano contare su un capitale superiore ad un milione erano 359 mila. E’ quanto rileva l’Eurispes. Nel giro di pochi anni, e precisamente l’anno prossimo, questa quota è
destinata ad aumentare di molto: circa 712mila (+98%).