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Quella morte “misterioosa” del Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Fondi. Una bella trasmissione di EXTRATV.

QUELLA MORTE “MISTERIOSA”, MA NON TANTO, DEL COMANDANTE DELLA COMPAGNIA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI FONDI, CAPITANO FEDELE CONTI.

“Misteriosa”, ma non tanto.

Il contesto nel quale è maturata, con allo sfondo torbidi situazioni conosciute ormai da tutta Italia, per non dire da tutto il mondo, è noto a tutti.

Fondi, terra di intrecci di colossali interessi di mafie di ogni genere;

Fondi, terra di probabili intrecci di grandi affari, spezzoni politici, massonici e di pezzi deviati dello Stato;

L’epicentro di grandi sommovimenti le cui onde-ben l’ha definito Arturo Gnesi nella trasmissione di EXTRATV di ieri, -non si sa fin dove arrivano. E quali sponde arrivano a lambire.

Lo zio del Capitano, Eliseo Roma, ha definito quella morte “misteriosa” uno dei grandi misteri italiani.

Non se ne conoscono ufficialmente le motivazioni, le cause.

La Giustizia non è riuscita a far luce su di esse.

Si possono immaginare, considerato il contesto, quelle reali.

E la trasmissione le ha messe ben in evidenza.

Le telefonate ricevute dal Comandante prima di morire, i fascicoli che egli stava esaminando nei giorni precedenti e che, stando alle dichiarazioni dello zio, contenevano “tutta m… ”, le inchieste che stava svolgendo o che si accingeva a -o voleva- svolgere.

Il quadro, il contesto.

Una trasmissione completa, analitica, senza censure, quella di EXTRATV.

Per noi che quelle vicende le abbiamo seguite tutte, dall’inizio alla fine, se fine qualcuno vuole, non ha destato meraviglia.

Anche noi siamo stati vittime di quel “contesto”:

denunce, tentativi di delegittimazione, isolamento.

E non è finita perché il “caso Fondi” è tutto aperto, pieno di “misteri” tutti ancora da indagare.

Lo zio del Capitano li ha paragonati a quelli di Ustica, di Moro e di tanti altri.

Fondi, a nostro avviso, è un tantino diverso perché si conoscono le direttrici di marcia, il contesto, il quadro, il “sistema”, qualche attore.

Il Capitano Conti ne è rimasto vittima a causa della sua integrità morale, della sua onestà intellettuale, tipica di un giovane Ufficiale ricco di valori positivi e che vuole mantenersi fedele al giuramento di fedeltà allo Stato di diritto ed alla Costituzione, anche se in un oceano di mafie, corruzione e di viltà.