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Quale uso si fa della montagna di SOLDI (soldi, non beni immobili) confiscati alle mafie? Si parla di montagne di denaro con il quale ci si potrebbero definire tutti i problemi delle forze dell’ordine, dei Testimoni e dei Collaboratori di Giustizia ed anche farci 2-3 leggi di stabilità. Possibile che non ci sia un solo parlamentare disposto a fare un’interrogazione, una mozione o qualunque altra cosa per fare chiarezza al riguardo???

QUALE USO HA FATTO E FA IL GOVERNO DEI SOLDI CONFISCATI ALLE MAFIE?
POSSIBILE CHE NON CI SIA UN SOLO PARLAMENTARE DISPOSTO A FARE UN’INTERROGAZIONE PER FARE CHIAREZZA AL RIGUARDO???
Solo a farne cenno, ti accorgi subito che tutti, ma proprio tutti, nessuno escluso, dribblano l’argomento.
Ed anche con un senso di fastidio, come se si trattasse di cose futili.
Non c’è stata, ad oggi, una sola interrogazione depositata in Parlamento con la quale qualcuno abbia chiesto quale uso sia stato fatto o si faccia delle montagna di soldi confiscati (non sequestrati) alle mafie.
Eppure si parla di una quantità tale di soldi da poterci fare tre-quattro leggi di stabilità, da sistemare i conti del Paese, da definire tutti i problemi dei Testimoni e dei Collaboratori di Giustizia, da aumentare gli stipendi vergognosi alle forze dell’ordine, da sistemare le situazioni del funzionamento e delle dotazioni di caserme ed
uffici giudiziari, da ridare un pò di serenità e di sicurezza al Paese.
Una manna dal cielo in un’Italia sconquassata dal disagio e dall’assenza di investimenti che la stanno riducendo sul lastrico.
Un mistero che ti induce a sospettare di tutto.
Noi non vogliamo essere pessimisti al punto da dar credito a quanti ti prefigurano disegni apocalittici e ti parlano di piani destabilizzanti di qualcuno che punta a mettere la mordacchia alla magistratura ed a costringerla a smetterla di far guerra alle mafie e a piegarla ai voleri dell’esecutivo.
Una sorta di salto all’indietro di decenni, molti decenni, con la riesumazione della figura del Procuratore del Re al posto di quella dell’attuale Procuratore della Repubblica.
Ma certo è che qualcosa non torna perché quei soldi esistono, ce ne dovrebbero essere tanti, ma proprio tanti che aumentano, peraltro, ogni giorno perché i magistrati continuano senza sosta a sequestrarne altri, ma restano- sembra – congelati.
Almeno così qualcuno dice.
Non se ne capisce il perché.
Parlavamo di un ipotetico disegno di qualcuno contro la magistratura antimafia.
Noi non vogliamo crederci, ma a domandarci chi potrebbero essere gli utilizzatori finali, i beneficiari di tutto questo stato di malcontento che si va diffondendo e consolidando sempre di più – fino a paventare una possibile esplosione di manifestazioni di rabbia di cui già leggiamo le avvisaglie attraverso le note che girano sul web sia delle forze dell’ordine da un lato che dei Testimoni e Collaboratori di Giustizia dall’altra – c’è da rispondere che non sono di certo i magistrati e, soprattutto, quelli impegnati sul fronte del contrasto alle mafie.
Qualcuno potrebbe aver pensato che, trattando male i Testimoni e, soprattutto, i Collaboratori di Giustizia, questi, presi dalla rabbia e dalla disperazione, potrebbero sentirsi indotti a non “parlare” più, a non collaborare più con la Giustizia e, peggio ancora, a non confermare in sede dibattimentale le accuse.
Già ci sono stati casi del genere.
Cadrebbero, così, tutti gli impianti accusatori e la lotta alle mafie – che oggi si regge su due pilastri, collaboratori ed intercettazioni, anche queste ultime messe nel tritacarne – finirebbe.
Ripetiamo: noi non vogliamo credere all’esistenza di un disegno così perverso e destabilizzante, ma
certamente il dubbio viene spontaneo al pensare che i soldi, volendolo, ci sono e sono, appunto, quelli confiscati dai magistrati alle mafie.
Dai magistrati, diciamolo a voce alta, perché ancora una volta questi, con tutti i loro meriti ed anche demeriti – alcuni-si stanno dimostrando gli unici difensori della Legalità e della Giustizia in un Paese devastato dalla corruzione, dalla miseria morale e dalle mafie, oltre che da una classe politica di inetti.
Due nostre accorate esortazioni:
la prima, ai Testimoni ed ai Collaboratori di Giustizia a non desistere ed a continuare a collaborare con la Giustizia e con lo Stato di diritto, UNITI (finitela con le divisioni interne perché state tutti nella stessa barca e continuereste solamente a fare il gioco dei mafiosi) perché, presto o tardi, la Giustizia trionferà;
la seconda, ai Magistrati: fate sentire anche la vostra voce!!!