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Protestiamo energicamente contro il Prefetto di Parma per le sue dichiarazioni contro Roberto Saviano

VERGOGNOSO! TRASFERITE IL PREFETTO DI PARMA!

Le parole pronunciate dal Prefetto di Parma a proposito delle dichiarazione rilasciate da Roberto Saviano a “Che tempo che fa“ sulla situazione esistente in quella provincia meritano una risposta ferma e determinata.

Aspettiamo che i parlamentari locali si muovano chiedendo al Ministro Maroni provvedimenti adeguati. Altrettanto facciano quei parlamentari nazionali (Franceschini, Di Pietro, la Napoli e quanti altri) che dicono di voler combattere veramente le mafie e coloro che, anche se indirettamente, con dichiarazioni e comportamenti incauti, ne agevolano oggettivamente le attività.

Non si attacca così duramente chi, per denunciare le malefatte delle mafie come fa Saviano, mette a repentaglio la propria vita.

Ciò, soprattutto se l’allarme lanciato dallo scrittore viene supportato dalle dichiarazioni del famoso magistrato antimafia Cantone che ha confermato la presenza delle mafie nella provincia emiliana.

Nel leggere quanto ha dichiarato quel Prefetto, ci risuonano alle orecchie le parole di taluni Prefetti ed altri rappresentanti delle Istituzioni che fino a qualche anno fa anche da noi, nel Lazio, si sono accaniti nel negare l’esistenza delle mafie sul nostro territorio, anche se ripetutamente smentiti dalle numerose denunce della DNA, delle DDA, delle Commissioni Parlamentari Antimafia e dagli altri organismi qualificati centrali delle forze dell’ordine e della Magistratura. E dai fatti.

Saviano ha mostrato di avere un’onestà intellettuale ed un coraggio non comuni. Se egli fa delle affermazioni, c’è da credergli; tanto più perché, oltre alla tante notizie che leggiamo quotidianamente in ordine all’invasione dell’Emilia Romagna da parte delle mafie, egli sicuramente dispone di fonti di informazioni credibili.

L’eco, quindi, delle parole pronunciate dal Prefetto di Parma contro di lui, potrebbe avere delle ricadute devastanti nelle menti, nei cuori e sull’immagine di tutti coloro che, come noi, sono impegnati in tutta Italia nella lotta alla criminalità organizzata.

Ammesso anche che Saviano abbia fatto talune affermazioni per ottenere un effetto mediatico –il che non è -, il Prefetto di Parma –e tutti coloro che la pensano come lui –debbono capire che il tenere accesi i riflettori su se stessi e sulle proprie azioni serve spesso a salvarsi la vita per continuare a combattere contro le mafie.

Falcone fu ucciso non tanto con il tritolo, ma prima: quando, cioè, fu relegato in una stanza del Ministero a Roma e su di lui furono spente le luci.

Ed allora? Può quel Prefetto continuare a stare in quel posto???