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Primo passo dell’Associazione Caponnetto per la messa in stato di accusa del Governo Italiano da parte dell’Unione Europea a seguito della vicenda dell’avvelenamento dei territori da parte delle mafie.

L’ ASSOCIAZIONE CAPONNETTO HA AVVIATO LA PROCEDURA PER LA MESSA IN ATTO DELLO STATO DI ACCUSA DA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA NEI CONFRONTI DEL
GOVERNO ITALIANO A SEGUITO DELLA VICENDA DELL’AVVELENAMENTO DEI TERRITORI DA PARTE DELLA CAMORRA
Con l’invio -stamane 30 ottobre 2013- della 4 raccomandate con ricevuta di ritorno dirette al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Presidenti del Senato e della Camera, abbiamo avviato la procedura che ci porterà a chiedere all’Unione Europea di mettere in stato di accusa per varie inadempienze il Governo Italiano.
Quello dell’invio di tale nota è il primo passo al quale seguirà quello con il quale ci rivolgeremo alla Commissione Petizioni dell’Unione Europea di Bruxelles.
Alle 4 Autorità italiane abbiamo chiesto:
1) l’istituzione URGENTE di una Commissione Bicamerale d’inchiesta che accerti lo stato delle cose e, soprattutto, tutte le deficienze, le carenze, le omissioni, le collusioni fra soggetti appartenenti ad enti e corpi dello Stato e le organizzazioni criminali delle quali ha parlato il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone;
2) l’eliminazione del “segreto di Stato” a tutte le dichiarazioni rese nel passato dal predetto collaboratore di giustizia alla Commissione parlamentare;
3) la punizione esemplare di tutti i rappresentanti dei corpi e degli Enti dello Stato che dovessero risultare responsabili, in un modo o nell’altro, di un disastro dalle proporzioni incalcolabili;
4) un’immediata, meticolosa opera di individuazione di tutti i territori avvelenati;
5) un’accorta azione di vigilanza, da parte di organismi dotati di ampi poteri e da costituire anche con la partecipazione delle Associazioni antimafia presenti sul territorio e dei Comitati, perché le imprese della camorra, dopo aver avvelenato i territori, non riescano ad aggiudicarsi i lavori per la loro bonifica;
6) l’urgente inizio dei lavori di bonifica.
Nella nota abbiamo sottolineato la nostra volontà -considerato che tale immane disastro ambientale e sanitario è stato determinato anche dall’inosservanza del contenuto delle Direttive dettate dall’Unione Europea e recepite dal Governo Italiano- di richiedere l’intervento della Commissione Petizioni di Bruxelles al fine di far aprire con urgenza una procedura di infrazione contro il Governo Italiano responsabile dell’operato omissivo dei suoi Amministratori e Funzionari.