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Polverini pura o casta.

Polverini : pura o casta

Nessuno veste i panni del moralista o del savonarola ma di fronte agli ennesimi episodi di malcostume e di malaffare occorre ragionare a mente fredda e domandarsi se la politica che ognuno ha immaginato di portare avanti è questa squallida rappresentazione dei vizi e dell’ingordigia umana.

L’evoluzione culturale e scientifica cui abbiamo assistito in questi anni, abbinata allo sviluppo economico e tecnologico, non è andata di pari passo con la crescita etica e civile del costume politico, anzi quest’ultimo ha riproposto le vecchie e fameliche lotte per la conquista del potere, dei soldi e del successo.

Il presidente della regione Lazio ha spesso strigliato le gerarchie dei potenti, ha difeso i deboli, si è caricata i bisogni della gente comune, di quella che si incontra al mercato e cerca di risparmiare su tutto perché è sempre più difficile arrivare alla fine del mese. Se la presidente è questa, se è ancora capace di interpretare i problemi della gente, se ancora riesce a far volare i sogni delle nuove generazioni che a fatica immaginano un futuro con più diritti e meno privilegi, più giustizia e meno soprusi, più lavoro e meno precarietà, più meriti e meno favori, se è una mente pura e casta non potrà far a meno di mollare tutto, dimettersi e mandare a casa i fannulloni, i corrotti, gli arrampicatori sociali, gli approfittatori di ogni genere.

Potrebbe al contrario essersi omologata alla mentalità predominante che impone la difesa ad oltranza del potere, della poltrona, del palazzo, potrebbe difendere la ragion di Stato, la convenienza del partito, gli equilibrismi tra le varie correnti, la visibilità dei diversi gruppi, potrebbe in definitiva essere la nuova e moderna espressione della casta pura, sorda alla rabbia della gente e cieca di fronte ai volti indignati di tanti giovani precari e disoccupati.

La Polverini, se si dimette andrà a casa con il merito e l’onore di aver dato un’alta lezione di civiltà ai tanti briganti che occupano indegnamente le istituzioni regionali.

Se dovesse maturare questa scelta riaccenderebbe in tanti cittadini, non necessariamente di destra oppure del p.d.l., il desiderio di una politica nuovamente al servizio della gente, senza pretese, senza arroganza, senza la puzza sotto il naso, ma in grado di camminare fianco a fianco con la gente comune.

Se rimarrà al suo posto, trovando mille giustificazioni, inseguendo sofisticati ragionamenti, tirando fuori altri colpevoli e non avendo il coraggio di assumersi pienamente le sue responsabilità allora sarà una come tanti, e tirerà a sopravvivere il più possibile come Formigoni, come Lombardo, come Bassolino e come i tanti presidenti che hanno creato comitati, consorzi, associazioni con il solo obiettivo di rafforzare e mantenere il potere. Potere, soldi, privilegi ed impunità, cose già viste, ad uso esclusivo della casta.