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PM: Il “record” di San Luca, senza sindaco da 2mila giorni.SE NON SI CAMBIA LA NORMA E ,OLTRE AI POLITICI,SI MANDANO A CASA VITA NATUIRAL DURANTE E CON IL DIVIETO DI ASSUNZIONE IN QUALSIASI ASSUNZIONE PUBBLICA ANCHE FUNZIONARI E DIRIGENTI  RESPONSABILI NO DI ANDRA’ MAI DA NESSUNA PARTE.

Il “record” di San Luca, senza sindaco da 2mila giorni

Un dossier di Agi-Openpolis rivela che gli scioglimenti per mafia sono aumentati del 162% tra il 2016 e il 2017. Il 90% riguarda Calabria, Campania e Sicilia, ma crescono anche al Nord. Dal commissariamento del maggio 2013 nel paese aspromontano non si è mai più votato

13 ottobre 2018

ROMA Crescono i Comuni commissariati per mafia: tra il 2016 e il 2017 sono aumentati del 162,50% mentre i 19 dei primi otto mesi di quest’anno hanno già quasi raggiunto quelli registrati nell’intero anno scorso (21). È poco rassicurante la fotografia del fenomeno scattata da Agi-Openpolis nel report “Fuori dal Comune”. Dal 1991, anno in cui l’istituto è stato introdotto, ad oggi gli scioglimenti di consigli comunali per infiltrazioni della criminalità organizzata sono stati quasi 300.

Il 90% dei commissariamenti per mafia riguarda Campania, Calabria e Sicilia, ma i numeri del Settentrione sono in crescita: il primo Comune sciolto per mafia al Nord risale al 1995, quattro anni dopo l’introduzione dell’istituto, ma tra il 2001 e il 2009 i Comuni commissariati sono stati zero e dal 2010 al 2017 sei. Sempre dal 1991 ad oggi ben 59 Comuni sono stati sciolti per mafia più di una volta: 24 di essi si trovano in Campania, 24 in Calabria e 11 in Sicilia. Tra questi, 16 i casi in cui i commissariamenti per ingerenza della criminalità organizzata sono stati tre: sei si trovano in provincia di Reggio Calabria, quattro di Caserta, due di Napoli, due di Vibo Valentia, uno in provincia di Catanzaro e uno di Palermo.

BOVA E PLATÌ PLURI-COMMISSARIATI Trentasei dei 133 Comuni pluri-commissariati sono in Campania (il 27% del totale), ventisette in Calabria, ventiquattro in Puglia, otto nel Lazio, otto in Lombardia, sei in Sicilia, quattro in Abruzzo, quattro in Liguria, quattro in Piemonte, tre in Toscana, due in Molise, due in Umbria, due in Veneto, uno in Basilicata, in Emilia Romagna e nelle Marche. Ad un’analisi più ristretta, per un gruppo di 17 Comuni (undici in Campania, quattro in Calabria, uno in Puglia e uno in Piemonte, Leini, in provincia di Torino) i commissariamenti dal 2011 sono stati addirittura tre o più, comprese anche le proroghe: tutti tranne tre (Maddaloni, Melito di Napoli e Oria) hanno avuto almeno un commissariamento per ingerenze della criminalità organizzata. In cima alla classifica con 5 provvedimenti – quattro commissariamenti e una proroga – c’è Bova Marina, in provincia di Reggio Calabria, senza sindaco da 605 giorni: due dei quattro commissariamenti sono dovuti a ingerenze della criminalità organizzata. Situazione simile a Platì, sempre in provincia di Reggio Calabria: attualmente commissariato per infiltrazioni mafiose, era già stato sciolto nel 2011 (dimissioni dei consiglieri), 2012 (mafia, prorogato l’anno dopo) e 2018 (dimissioni dei consiglieri). A seguire, sempre con quattro provvedimenti, Gioia Tauro (due commissariamenti e due proroghe), Marano di Napoli (tre commissariamenti e una proroga), Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia, (due commissariamenti e due proroghe) e Quarto, in provincia di Napoli, (quattro commissariamenti). Cinque Comuni della Campania (Marano di Napoli, San Felice a Cancello, Calvizzano, Caivano e Cerino), due della Puglia (Manduria e Gioia del Colle) e altri due della Calabria (Gioia Tauro e Cassano allo Ionio), oltre all’attuale commissariamento, hanno subito provvedimenti di scioglimento altre due volte dal 2011 ad oggi.

IL “RECORD” DI SAN LUCA Dieci dei 99 Comuni attualmente commissariati nel nostro Paese sono senza sindaco da più di 23 mesi, quasi due anni: il “record” spetta a San Luca, in provincia di Reggio Calabria, senza primo cittadino da 1.963 giorni, cioè dal 17 maggio del 2013, giorno in cui il consiglio venne sciolto per ingerenze della criminalità organizzata. Dopo la proroga del commissariamento nel 2014, per tre tornate elettorali consecutive, ultima in ordine di tempo le amministrative 2018, non sono state presentate liste elettorali. Nella poco lusinghiera top ten dei commissariamenti più lunghi, seguono Austis (Nuoro), senza sindaco da 1.222 giorni (dalle elezioni del 2015 in poi, per tre anni di fila, non sono state presentate liste), e Marano (Napoli) senza primo cittadino da 860 giorni: venne commissariato nel maggio 2016 per le dimissioni del sindaco e sette mesi dopo per ingerenze della criminalità organizzata. Commissariamento poi puntualmente prorogato nell’aprile 2018. Al quarto posto figura il primo Comune del Nord, Lavagna, in provincia di Genova, senza sindaco da 825 giorni: nel giugno del 2016 la maggioranza dei consiglieri si dimise, costringendo il Viminale a sciogliere l’ente, ma nel marzo del 2017 sono emerse ingerenze della criminalità organizzata. Il commissariamento è stato prorogato ad agosto di quest’anno. Il commissariamento di Corleone (Palermo) dura da 770 giorni, quello di San Felice a Cancello (Caserta) da 731: entrambi per mafia. Nicotera (Vibo Valentia) e’ senza sindaco da 705 giorni (dopo le dimissioni, a ottobre 2016, sono emerse infiltrazioni della criminalità organizzata), Rizziconi (Reggio Calabria) da 703 (sempre per mafia) e Palazzo Adriano (Palermo) da 703 (ancora mafia). Al decimo posto Laureana di Borrello (Reggio Calabria), che del primo cittadino fa forzatamente a meno da 689 giorni: commissariato per le dimissioni di quasi tutti i consiglieri nel novembre di due anni fa, è stato commissariato per ingerenze della criminalita’ organizzata nel maggio successivo.

DA TRE ANNI NIENTE ELEZIONI Nessun candidato alle elezioni comunali, meglio i commissari straordinari. La politica non riesce a riappropriarsi del suo ruolo nel Comune di San Luca, dove da tre anni “saltano” le elezioni comunali. Nessuna lista, nessun candidato, ma l’appello di un gruppo di cittadini che preferisce la terna commissariale ad un sindaco, una giunta ed un consiglio comunale regolarmente eletti. Nel palazzo comunale, sin dal 2013, siede una commissione straordinaria insediata dopo lo scioglimento del Consiglio per infiltrazioni mafiose. L’ultima volta che i sanluchesi hanno eletto un sindaco risale addirittura al 2008, quando uscì vincente l’avvocato Sebastiano Giorgi, a capo di una coalizione civica. Da allora, urne e palchi per i comizi sono rimasti chiusi in magazzino. Il primo e unico tentativo di ridare organismi democraticamente eletti risale al 2015, quando venne presentata una sola lista che, però, non raggiunse il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto. Da allora, ogni anno, non si riesce a tornare alle urne. Tentativi sempre falliti, nonostante anche qualche impegno di associazioni e società civile. Nessuno vuole amministrare il Comune calabrese noto, purtroppo, anche per i condizionamenti della criminalità organizzata, la faida di Duisburg e l’epoca dei sequestri. Eppure, San Luca è anche tanta cultura e panorami suggestivi. È il paese che ha dato i natali a Corrado Alvaro. È arroccato nella suggestiva area dell’Aspromonte. Ma tutto questo non è mai diventata un’occasione di sviluppo. «Meglio i commissari» sottolineano i cittadini, «almeno hanno ridato un minimo di regole al nostro paese». Sullo sfondo anche quell’ombra di scetticismo rispetto ai legami con la ‘ndrangheta: «Il rischio è che una volta eletti gli organismi vengano comunque fuori legami di parentela sospetti, portando all’ennesimo scioglimento». In municipio, comunque, si respira un’aria nuova. «Qualcosa si muove – dice all’Agi Salvatore Gullì, a capo della commissione straordinaria dal 2015 – finalmente in paese si è risvegliato l’orgoglio di appartenenza, la voglia di riprendere in mano il futuro. Purtroppo a San Luca il fatto che non si riesce a votare da tre anni rappresenta sicuramente un vulnus che però va superato, perché è giusto che torni la democrazia. Quando lo Stato fa rete – sottolinea Gullì – siamo più forti della ‘ndrangheta. E questo, a San Luca, sta succedendo».

 

Fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/