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Pisanu renda noto l’elenco delle Prefetture reticenti o che hanno comunicato, come quella di Latina, dati incompleti e tutte le Associazioni antimafia d’Italia denuncino alla Magistratura i Prefetti inadempienti

Alle ultime amministrative 45 violazioni, tutte al Centro e al Sud. Pisanu: «Ma il fenomeno è di certo più ampio»

ROMA – Il «codice» di autoregolamentazione stabilito dalla Commissione antimafia è stato violato, nelle ultime amministrative, 45 volte. Le violazioni riguardano 11 candidati eletti e 32 non eletti. I dati, che risentono del carattere «disomogeneo» su cui la commissione guidata da Beppe Pisanu ha potuto lavorare, sono stati illustrati dallo stesso Pisanu alla Commissione antimafia chiamata a valutare la bozza di relazione sull’ampio lavoro di analisi delle candidature e degli eletti alla ultima tornata amministrativa. Le violazioni sono «eque e trasversali» tra i principali partiti nazionali, ma quello che balza agli occhi «è la ripartizione territoriale» con episodi che «si collocano esclusivamente nelle regioni dell’Italia centro-meridionale, con assoluta prevalenza della Puglia, della Campania e della Calabria».

«RAPPORTI INABISSATI» – I 45 episodi citati sarebbero tuttavia solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più articolato. Pisanu ha parlato di «notevole sproporzione» tra il numero delle violazioni e la dimensione del rapporto mafia-politica «che riusciamo a percepire attraverso l’esperienza della nostra Commissione e le stesse cronache quotidiane». «E allora – ha sottolineato – dinnanzi alle pur significative 45 violazioni del Codice antimafia, forse possiamo dire che esse non costituiscono un buon indicatore di mafiosità; e conoscendo tante altre cose, possiamo aggiungere che se si sono inabissate le cosche si sono anche inabissate le loro relazioni con i mondi della politica e degli affari». «In questi abissi non certo inesplorabili – ha commentato il presidente dell’Antimafia – possiamo e dobbiamo entrare se davvero vogliamo colpire in profondità il crimine organizzato».

«IL CODICE DIVENTI LEGGE» – Pisanu ha anche ipotizzato che il «codice di autoregolamentazione» possa diventare una vera e propria legge affinché abbia anche una funzione di prevenzione. In particolare, secondo il presidente dell’Antimafia, dovrà essere affrontato il nodo dello «scambio elettorale politico-mafioso. In questa ottica – ha spiegato – potremo anche esaminare la possibilità di stabilizzarlo attraverso una proposta di legge che, ovviamente, dovrebbe risolvere i delicati problemi di costituzionalità che si pongono in ordine al diritto di voto o, più precisamente, all’esercizio dell’elettorato attivo e passivo»

(Tratto dal Corriere della Sera)