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Perché non riteniamo accoglibili le proposte di Realacci del PD per quanto riguarda l’istituzione di DDA e DIA a Latina

Ci dispiace il vederci costretti continuamente a riprendere coloro, pochissimi in verità, che mostrano sensibilità e voglia di fare qualcosa di positivo sul piano dell’azione di contrasto alle mafie nel Lazio e, in particolare, nel Basso Lazio (a proposito, anche nell’Alto Lazio la situazione è drammatica e richiederebbe una maggiore attenzione!).

Ma lo facciamo con spirito costruttivo e con l’intento di non vedere più richieste a casaccio.

Ci riferiamo, in questo caso, all’interrogazione fatta da Realacci del PD dopo gli incendi dolosi nel Parco Nazionale del Circeo.

Incendi dietro ai quali, a nostro avviso, c’è un disegno criminale di altissimo livello e che richiede un impegno eccezionale della parte sana delle Istituzioni teso a bloccare l’avanzata delle mafie sull’intero territorio.

Realacci ha chiesto, fra l’altro, l’istituzione delle DDA e della DIA a Latina.

La richiesta non è accoglibile per vari motivi

Primo, perché il momento politico non è affatto favorevole.

Non dilunghiamoci su questo aspetto perché tutti possono comprenderne le ragioni.

Ma c’è anche un aspetto tecnico che ostacola l’accoglimento della richiesta.

La DDA può essere istituita laddove c’è la Corte di Appello e a Latina questa non c’é.

Lo stesso discorso riguarda, più o meno, la DIA.

E’ proponibile, invece, la proposta di l’istituzione di sezioni distaccate presso i relativi Comandi provinciali delle forze dell’ordine del GICO per la Guardia di Finanza, dello SCO per la Polizia di Stato e del ROS per i Carabinieri.

Si eviterebbe, così, di rivolgersi ai Ministri di questo Governo in quanto i relativi provvedimenti dovrebbero essere adottati dai Comandi Generali della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e dal Capo della Polizia.

I costi non sarebbero eccessivi in quanto si tratterebbe di trasferimenti interni di personale specializzato

Il problema dei problemi in provincia di Latina è rappresentato dall’impreparazione delle forze dell’ordine disponibili sul territorio e dal mancato loro utilizzo in modo razionale.

Noi abbiamo pronto un piano di riorganizzazione che siamo pronti a discutere con Realacci, Pedica e quanti altri vogliano rendersi conto della reale situazione.